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Mourinho: “Grande Roma, la squadra migliore ha perso. Episodio del rigore? Non commento”

Cagliari Roma

Le parole del tecnico giallorosso al termine del match

José Mourinho ha parlato al termine della partita persa all’Allianz Stadium per 1-0 contro la Juventus. Queste le parole del tecnico portoghese:

MOURINHO A DAZN

Roma di solito anonima qui, oggi no. Su cosa siete migliorati?

“Oggi io dico grande Roma, è l’unica cosa che posso dire ai miei e l’ho già detto nello spogliatoio. Parliamo di una sconfitta, guardo la classifica e non abbiamo fatto punti, ma posso solo dire grande Roma, in tutti gli aspetti. Complimenti a tutti i miei, anche al reparto medico che he fatto di tutto per recuperare i calciatori e a loro che hanno fatto degli sfori per giocare. Partita completa, grande coraggio, la sconfitta sarà sempre un sconfitta ma se guardo al progetto, devo guardare anche la crescita della squadra e al modo di giocare. Posso sbagliare ,a secondo me la migliore squadra in campo ha perso, ma è calcio.

Cosa ne pensa dell’episodio del rigore?

“Il recupero dimostra chiaramente un’intenzione, l’episodio del rigore non voglio commentarlo, non ho visto né sentito e voglio cercare di isolarmi da questo episodio e concentrarmi sulla mia squadra e su quello che ha fatto.  Spero che tutti abbiano sentito cosa si è sentito fa pert3 della Juventus negli spogliatoi”.

Che parole avete sentito?

“Che abbiamo giocato bene. Ho vinto qui qualche anno fa senza meritare e ho perso oggi quando la nostra squadra ha fatto una partita che dimostra la direzione dove andiamo. Ma una sconfitta è una sconfitta e la crudeltà dei numeri dice 0 punti”.

Sono venuti a farvi i complimenti?

“Certo”.

Torno sull’episodio del possibile pareggio. Che è successo tra Abraham e Veretout?

“Abraham è un ragazzo coraggioso, pieno di fiducia. Ha partecipato all’azione. Era in un momento di fiducia e dopo il rigore arriva. Noi abbiamo una gerarchia e il primo è Veretout. Il secondo è Pellegrini e il terzo è Abraham. Ma per me se Veretout la lascia a Abraham non è un problema. E’ un problema per me quando vai a casa col rammarico. Devi andare a casa con la consapevolezza che hai giocato bene. Abbiamo montato una struttura con controllo assoluto dei loro contropiedi. Abbiamo trovato gioco interiore per avere palla e costruire, ma se giochi contro una squadra che difende bene e con quei due professori non è facile. Ma abbiamo fatto più del sufficiente per vincere. Loro si sentono bene nel gioco basso e non è facile segnare. Complimenti ai miei, per me è stata una grande Roma e sono contento con l’evoluzione di una squadra che gioca così”.

Secondo te Abraham ha già imparato tutto del nostro calcio?

“Secondo me il nostro campionato è diverso dal suo, soprattutto è diverso il sistema difensivo. Noi abbiamo diversi posizionamenti tattici con palla ed è importante che sia lui che Pellegrini conoscano i tempi di inserimento e posizionamento. In Inghilterra il 9 è uno che rimane alto ma noi non siamo una squadra di solo contropiede. Lui sta imparando e sta facendo un percorso emozionale. E’ un bravo ragazzo in una rosa giovane però siamo felici davvero come tutti i ragazzi in panchina che devono crescere. Vogliamo arrivare il più in alto possibile”.

MOURINHO A ROMA TV+

“La crudeltà del risultato è questa: abbiamo perso, zero punti. Ma se andiamo nella direzione della costruzione, a livello di filosofia di gioco, mentalità di squadra e del coraggio con cui abbiamo giocato possiamo solo essere felici. Difficile essere felici dopo una sconfitta, però magari orgogliosi di quello che abbiamo fatto, per me è una grande Roma”.

La prestazione dà alla squadra maggiore consapevolezza?

“Penso che non cambia niente, giocheremo contro Napoli che le ha vinte tutte. Sappiamo dove vogliamo andare e come vogliamo andare. E se arriviamo qui e giochiamo occhi negli occhi con la Juventus, dominatori per gran parte della partita, non vedo perché non dobbiamo fare lo stesso anche con il Napoli”.

La strada la vedono tutti, anche i tifosi che hanno applaudito la squadra

“La gente ovviamente è triste, la gente vuole vincere e anche noi ovviamente. Qualche volta vinci e senti che le cose non si stanno costruendo in modo solido, ma altre volte (come oggi) perdi ma senti che c’è sostanza che c’è una base di lavoro a tutti i livelli. Dal lavoro a Trigoria, dal reparto medico, la medicina dello sport, preparatori atletici, recupero infortunati. C’è il sacrificio di tutti, si percepisce una sostanza forte dietro alla costrizione di questa performance”.

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