Il gol di Zaniolo al Castellani l’ultimo su azione segnato dai giallorossi. Nel nuovo anno la Roma di Mou segna quasi solo da calcio piazzato
Che la Roma sia in difficoltà è ormai un fatto appurato: basta vedere i risultati e, soprattutto, le prestazioni dell’ultimo mese che hanno portato la squadra di Mourinho ad occupare, momentaneamente, l’ottavo posto della classifica. Oltre agli “orrori” difensivi che spesso hanno caratterizzato le prestazioni dei giallorossi in questa stagione, ultimamente anche il reparto offensivo, o meglio, la costruzione offensiva della Roma sembra essersi inceppata. Perché se è vero che la Roma rimane al secondo posto della classifica della Serie A per tiri (in attesa di Inter-Sassuolo), l’undici di Mourinho fa una fatica tremenda a segnare su azione in quest’ultimo scorcio di stagione.
Nel 2022, infatti, sui 13 gol segnati in 7 partite, ben 9 sono arrivati da calcio piazzato: 6 su sviluppi di calcio d’angolo, 2 su calcio di rigore e la splendida punizione di Pellegrini contro la Juventus. Dal gol di Abraham a San Siro a quello di Bove contro il Verona (entrambi da corner), la squadra giallorossa è riuscita a segnate soltanto 4 reti su azione in campionato: il gol di Mkhitaryan contro la Juve e i 3 di Empoli (escludendo quello di Tammy Abraham, sempre da angolo). Nelle ultime partite la tendenza è stata tutt’altro che invertita, anzi, i dati sono peggiorati sensibilmente. L’ultimo gol su azione della Roma risale infatti al 23 gennaio, ovvero la quarta rete ai danni dell’Empoli siglata da Zaniolo. Ciò significa che i giallorossi nelle ultime 3 partite (4 se si volesse includere anche il quarto di finale di Coppa Italia) sono andati in gol soltanto su calcio da fermo.
Numeri che testimoniano la difficoltà della squadra a costruire una manovra organizzata e incisiva, che possa mettere i propri calciatori offensivi nelle condizioni di creare vere occasioni da gol. Ci sono poi i numeri di Abraham che fanno da contraltare alla situazione generale, dato che l’inglese nel 2022 ha realizzato ben 5 reti dimostrando una sempre viva confidenza con il gol che sembra prescindere dalla creatività di chi lo circonda Non va dimenticato che, stavolta sì in tendenza con la squadra, di questi 5 gol soltanto uno è stato segnato su azione (3 da corner e 1 su rigore i restanti). I dati sono allarmanti e inequivocabili allo stesso tempo: la decrescita della Roma è testimoniata, oltre che dalla classifica, dalla difficoltà nel fare gol. Un aspetto che ad inizio stagione sembra essere tutto fuorché un problema, ma che con il passare dei mesi ha portato ad un appiattimento generale del rendimento offensivo giallorosso, probabilmente dovuto (anche) al cambio di modulo. Da quando Mourinho è passato alla difesa a 3, infatti, i giallorossi hanno numeri peggiori, e soprattutto lasciano la forte sensazione di una squadra troppo bassa e che manifesta un’eccessiva distanza tra i reparti sul terreno di gioco. Sulle 26 gare di campionato metà sono state giocate con la difesa a 4 e metà con la difesa a 3: 7 vittorie e 23 gol fatti con il 4-2-3-1 (o 4-3-3), 5 vittorie e i 21 gol realizzati con il 3-5-2 (o 3-4-1-2). Bergamo ed Empoli, da questo punto di vista, sembrano essere più che altro due meravigliose eccezioni nella storia di un 3-5-2 che, più che una risorsa, sembra un ostacolo per la crescita della Roma di José Mourinho.
