Roma e Napoli, lontanissime per filosofie di gioco eppure così vicine in classifica
Sono le gare che preferisce. Quelle nelle quali, apparentemente, parte nettamente sfavorito. Sarà una settimana lunga quella che avvicinerà Mourinho alla sfida con il Napoli.
Ma per una volta il portoghese potrà prepararla senza l’assillo del turno infrasettimanale di coppa. Potendo quindi studiare l’avversario e soprattutto entrare nella testa dei suoi calciatori più di quanto già non lo faccia normalmente.
Mai due squadre sono sembrate così lontane per filosofie di gioco e copertura del campo. Soprattutto ora che l’assenza di Dybala, paradossalmente, ha ricompattato i giallorossi in pieno stile-Tirana,
Come in ogni confronto che si rispetti, da un lato ci sono Pellegrini e compagni, già ribattezzati “brutti, sporchi e cattivi” che fanno del cinismo (appena 13 reti segnate in campionato in 10 gare con 6 successi di misura su 7 ottenuti) la loro stella polare. Dall’altro il Napoli dei miracoli, quello capace di segnare 42 reti dall’inizio della stagione in 14 partite (3 di media), forte di una striscia di 10 vittorie consecutive fra campionato e coppa che lo rende lepre non solo in Italia ma in tutta Europa. Lo scrive Il Messaggero.