Intervistata, Linari parla di Roma, esperienza all’Olimpico e Nazionale
Arrivata a Roma nel gennaio 2021, la calciatrice giallorossa Elena Linari, intervistata ai microfoni di Goal.com, si è detta entusiasta dell’avventura che sta vivendo nella Capitale.
Di seguito le sue parole: “Non sono romana, ma da quando sono qui ho iniziato ad amare i colori, la città e i tifosi della Roma. Mi sento una di loro. Chiaramente non ho provato le stesse emozioni di Elisa (Bartoli, ndr), ma è stata una grandissima emozione giocare all’Olimpico“.
Poi, su Elisa Bartoli, capitano della Roma Femminile, ha affermato: “Non credo di avere più esperienza di lei, ha fatto un percorso alla Torres in cui ha vinto tutto e ha giocato la Champions League. Sia alla Roma sia in Nazionale per me lei è un esempio da seguire, ho un grande rapporto e grande rispetto per lei. Ha scelto di lasciare la Fiorentina per la Roma quando quest’ultima non era niente. Si è tolta la soddisfazione di vincere Coppa Italia e Supercoppa, ha giocato all’Olimpico e ora speriamo di poterle regalare altri trofei. Li merita per l’umiltà che dimostra e per quel carattere “romanaccio” che non ci permette di essere mai appagate. Lei è così, non molla mai un centimetro”.
Sarà stato emozionante poter giocare su un campo calcato da grandissimi campioni come Totti, De Rossi, Montella…Batistuta?
“Quando è andato via da Firenze per la Roma, l’ho seguito anche in giallorosso. Ha segnato la mia crescita come calciatrice anche se poi adesso gioco in difesa. Con il Barcellona è stato un evento che spero si replichi più spesso, ha dimostrato quanto la gente ci tiene al nostro movimento. Abbiamo affrontato una squadra fortissima, forse la migliore in Europa, ma per essere stata la prima partita per tante di noi in Champions, non ho rimpianti. Non abbiamo mollato e abbiamo provato a fare il nostro gioco sia all’Olimpico sia al Camp Nou. Non sempre ci è riuscito, ma non abbiamo rimpianti. Il divario si è visto, ma è emersa anche la nostra grande voglia e la nostra mentalità”.
Sulla Nazionale italiana ha dichiarato: “A Coverciano ci sono stati tanti cambiamenti, a partire dall’aumento dello staff. Ora è molto più numeroso, ci sono molte persone nuove che prima non c’erano. Anche questo è un segnale di crescita del movimento, perché grazie a loro migliora il nostro livello. Le competizioni che ci attendono devono certificare questa crescita, l’ultimo Europeo non è andato bene, ora ci aspetta il Mondiale. E poi il passaggio al professionismo. Fare del calcio il nostro lavoro permette di concentrarci solo ed esclusivamente su quello, cosa che prima non potevamo fare”.