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Pau Lopez: “Ora è mio dovere dimostrare quanto valgo” (FOTO/VIDEO)

Il portiere giallorosso: “In questi giorni ci stiamo concentrando sulla fase difensiva, ci sta spiegando il concetto di intensità”

Si sta svolgendo in questi minuti la conferenza stampa di Pau Lopez, nuovo estremo difensore della formazione giallorossa. Presente anche il direttore sportivo Gianluca Petrachi.

Parla Petrachi
Presentare un giocatore in maniera così repentina, tutti i giorni, è qualcosa di nuovo anche per me. Ma mi devo abituare, arriveranno altri calciatori. Pau Lopez l’ho seguito personalmente. E’ una scelta tecnica ma anche di personalità: a Roma c’è qualche difficoltà in più, mi ha colpito la sua grinta, il suo coraggio. Credo che un portiere con queste caratteristiche, che esce così tanto, toglie tanti problemi alla sua difesa. Con l’idea tattica di Fonseca il portiere diventa un libero aggiunto: Pau ha un ottimo sinistro. Ha una scuola diversa, si vede anche in questi primi giorni, ma il lavoro di un maestro come Savorani già si vede. Credo che con i suoi consigli possa crescere molto.

Come vanno questi primi giorni? Cosa ti chiede Fonseca?
Desidero ringraziare il direttore e il club per aver creduto in me. Adesso è mio dovere mostrare loro le mie capacità. In questi giorni ci stiamo concentrando sulla fase difensiva, ci sta spiegando il concetto di intensità. Più avanti lavoreremo anche sul resto.

Sei un portiere molto bravo con i piedi. Credi sia un aspetto importante nel calcio moderno?
Credo che dipenda dall’allenatore, il portiere deve adattarsi alle richieste del mister. Fonseca vuole partire con la manovra da dietro.

Hai qualche difetto?
Molti (ride n.d.r.). Come diceva Petrachi vengo da una scuola diversa, il modo di lavorare di Savorani è molto diverso da quello a cui ero abituato. Qui si curano molto gli aspetti tecnici, in ogni caso sono sicuro che mi troverò bene dopo un primo periodo di ambientamento. Tutti mi hanno parlato benissimo di Savorani, sono sicuro che potrò imparare molto, sopratutto da un campionato nuovo che per me è una sfida importante.

A Roma sono passati dei grandi portieri, ultimi Alisson e Szczęsny. E’ un modello a cui tendere?
So che Alisson qui è stato molto importante e che attualmente è uno dei migliori al mondo, ma non mi piacciono i paragoni. Io sono arrivato qui per aiutare la squadra e per crescere. E’ sempre positivo imparare dai migliori, ma ora inizia la mia storia, spero che i tifosi saranno orgogliosi di me.

Una decina di giorni fa il tuo agente ha detto che ti voleva anche il Barcellona, ma tu hai scelto la Roma. Ci puoi dire come mai, e anche quali erano le squadre di Premier che ti seguivano?
Avevo chiaro in un primo momento di non lasciare il Betis. Poi è arrivata l’offerta della Roma, a cui mi sono sentito di dire si. Avevo due opzioni: o rimanere al Betis o venire alla Roma. Ho scelto la seconda, per crescere e mettermi in gioco.

Si è parlato di un abbassamento del tuo ingaggio per venire a Roma. E’ vero? Al direttore Petrachi, ci può confermare che c’è stata la rinuncia alla percentuale sul cartellino di Sanabria?
Sia la io che la Roma volevamo questo risultato, sono stati fatti degli sforzi per far si che ciò accadesse, non aggiungo altro.
Prende parola Petrachi
Aggiungo io: so che può sembrare una sviolinata anticipare questo durante la conferenza del ragazzo, ma visto che è uscita fuori, vi dico che non capita di vedere tutti i giorni un giocatore che decide di decurtarsi lo stipendio. Per chiudere l’operazione, visto che il Betis non aveva intenzione di scontare nulla, alla fine è stato il ragazzo a tagliarsi parte dello stipendio per arrivare qui. Questo da parte nostra è stato visto in maniera del tutto positiva. Su Sanabria, noi abbiamo dato l’altro 50% nell’operazione.

Sei cresciuto nell’Espanyol, l’altro anno hai avuto anche un diverbio con Messi… quanto ti stimolano le rivalità? Ti ricordi la partita di Champions League tra Roma e Barcellona?
Quando si è giovani e si cresce in un club come l’Espanyol è normale che ci sia rivalità con il Barcellona. Il mio diverbio con Messi è stato esagerato, io stesso me ne sono pentito. I derby sono così, sono partite speciali. Ma è altrettanto importante non superare i limiti. Mi ricordo benissimo di Roma-Barcellona, una rimonta straordinaria. Mi piacque moltissimo vederla.

Sei il portiere più pagato nella storia della Roma. Ti aspettavi di valere così tanto? La tua esperienza al Tottenham non è stata positiva, cosa non ha funzionato?
E’ sempre una responsabilità quando un club scommette su di te, perché non puoi sapere come andrà. Ciò che posso dire è che prometto serietà e sacrificio, questo comunque non ti assicura che andrà bene, ma darò di tutto per far gioire i tifosi. L’esperienza in Inghilterra non è stata positiva: sono arrivato sapendo che avrei giocato poco. Conoscevo Pochettino, mi aveva detto che molto probabilmente mi sarebbe stato utile per crescere, e così è stato. Lavorare con un preparatore come Jimenez mi ha dato tanto, se sono un portiere importante oggi, lo devo sopratutto all’esperienza fatta con il Tottenham.

Sei un portiere silenzioso o parli parecchio in campo? In che lingua parlerai?
Sono un portiere a cui piace parlare molto. Capisco un po’ di italiano ma per rispetto al club dovrò impararlo. Lo devo anche ai tifosi e ai compagni.

La Serie A è il campionato per crescere e per scalare la gerarchia anche nella nazionale spagnola? Quali sono le tue caratteristiche principali?
Arrivo in Serie A dopo tante esperienze. La mia intenzione è di fermarmi e crescere, e credo che questo sia il posto giusto. Un club straordinario, un allenatore dei portieri preparato, è il posto giusto dove iniziare a fare carriera. Per quanto riguarda la nazionale, è una cosa a cui non penso molto. Il mio impiego dipenderà dalla mia esperienza a Roma, motivo per cui sono motivato a far bene qui fin da subito.

La Roma giocherà con una difesa alta. Sei pronto a fare il libero aggiunto? C’è un portiere a cui ti ispiri?
Come dicevo prima, il portiere deve adattarsi a ciò che vuole il mister. Così farò. Da piccolo ho sempre visto i migliori portieri in TV e ho provato a rubare qualcosa da ognuno di loro.

 

 

 

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