Il derby valido per la ventiseiesima giornata del campionato 2003/04 viene sospeso
21 marzo 2004. Derby d’alta classifica con la Roma, seconda, che affronta la Lazio, quarta. Ma non sarà per la forza delle due romane che la partita sarà ricordata ai posteri. Dopo un primo tempo che si conclude sullo 0-0, con un palo colpito per parte (Fiore per la Lazio e Totti per la Roma), nella ripresa accade l’incredibile. Le squadre tornano sul terreno di gioco, vedono le curve senza striscioni né bandiere e unite nel coro “Assassini“. Comincia la seconda frazione, ma dopo 2 minuti Rosetti interrompe la gara. Il motivo? Inizia a circolare una voce secondo cui negli incidenti del pre partita, sarebbe morto un bambino investito da una macchina della polizia. Per questo motivo iniziano a piovere sul prato dell’Olimpico razzi e petardi. Alcuni tifosi della Roma entrano sul terreno di gioco e, parlando con Totti e Cassano, chiedono di far sospendere la gara. Nonostante la smentita della Questura sulla notizia del bambino morto diffusa attraverso gli altoparlanti dello stadio, la partita sembra ben lontana dal ricominciare.
L’atmosfera è surreale. Rosetti prova a far riprendere il match, ma sulla palla a due Cassano si rifiuta di giocare e Liverani calcia la sfera dritta in fallo laterale. I giocatori, riuniti a centrocampo, parlano fra di loro e all’unanimità decidono di rientrare negli spogliatoi. L’arbitro esita, ma a un certo punto gli viene consegnato un cellulare: coprendosi le labbra, Rosetti porta avanti la telefonata (che poi si scoprirà essere con Adriano Galliani, presidente della Lega Serie A) e, una volta riconsegnato al legittimo proprietario il telefonino, al 28′ della ripresa, sospende definitivamente la gara. “Ero io al telefono con l’arbitro” – dirà poi successivamente Galliani – Ho preso la decisione di sospendere la partita perché ero convinto non si potesse giocare. Non ho parlato solo con Rosetti, ma anche con Capello, Baldini e Cinquini: il telefono era di quest’ultimo“.
Partita dunque sospesa per motivi di ordine pubblico, con gli incidenti tra tifosi e polizia che sono proseguiti anche nel post partita nei dintorni dello stadio.