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Banda Mou: questa Roma fa sognare

Roma

Prova di forza. Tecnica e mentale. La Roma sa vincere cambiando strada. Anche comandando la partita e non solo di contropiede

Prova di forza. Tecnica e mentale. La Roma sa vincere pure cambiando strada. Anche comandando la partita e non solo usando il contropiede. Lo ha dimostrato all’Arechi contro la Salernitana purdente all’eccesso (0-4). I giallorossi hanno giocato ad una porta fino all’intervallo senza riuscire a sboccare il risultato. Ma non si sono innervositi e hanno saputo attendere il momento giusto per colpire: uno-due improvviso che ha chiuso ad inizio ripresa la pratica più complicata della nuova stagione, conquistando il quarto successo di fila.

Come se non bastasse Abraham ha realizzato il suo primo gol italiano, bellissimo come quelli di Pellegrini e di Veretout per l’azione. Il comportamento è da grande squadra, da squadra matura. E qui si vede il lavoro dello Special One che non ha sprecato la trasferta in Campania: ha risposto alle migliori del torneo. Mourinho ha letto bene il match. Si è avvicinato curioso e addirittura sospettoso alla sfida dell’Arechi.

La Roma deve affrontare, per la prima volta da quando c’è lui in panchina, una difesa a 3. Castori ha esagerato, ma non sorprende il collega che ha virato fin dal fischio d’inizio. Mou lo lascia fare all’avversario senza doversi vergognare.

Partecipazione totale e sforzo evidente. Ne sanno qualcosa Karsdorp e Vina che giocano quasi sulla linea di Abraham. E con loro vanno all’assalto Veretout, Pellegrini e ovviamente gli eserni del 4-2-3-1, Perez e Mkhitaryan. In alcuni casi avanza pure Mancini. 

La Roma fa il tiro al bersaglio. I gol arrivano proprio nella porta sotto il settore ospiti. La gente festeggia da vicino i suoi campioni. Comincia da capitan Pellegrini, sinistro ad incrociare su servito di Vina. Poi l’azione da applausi: Perez in verticale, tacco di Abraham, sponda di Mkhitaryan e gol di Veretout.

Poi Abraham gira dal limite sul tocco di Perez e palla che bacia il palo prima di entrare. Il poker è di Pellegrini: destro a giro da fuori.

Si legge oggi su Il Messaggero 

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