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Il post Roma-Inter di Mourinho è al Tre Fontane, tra McDonald’s e Primavera. E spunta Reynolds (FOTO)

La Primavera vince e convince sotto gli occhi di Mister Mourinho

Sono le ore 14.30 quando allo Stadio Tre Fontane inizia la partita tra la Roma Primavera e la Sampdoria. Spettatore d’eccezione: Josè Mourinho. Il mister ha deciso di passare così il giorno dopo il k.o. interno contro l’Inter, sugli spalti dello storico campo dell’Eur.

L’obiettivo? Osservare da vicino alcuni dei giovani talenti a disposizione di Alberto De Rossi, serbatoio prezioso in questa prima parte di avventura in giallorosso. Infatti, sin dalla pre-season, il tecnico di Setubal si è mostrato particolarmente attento alla crescita dei ragazzi del vivaio giallorosso, con le convocazioni a sorpresa in prima squadra per capitan Tripi, oggi schierato nella sua posizione di difensore centrale, e Bove, ormai aggregato ai più grandi in pianta stabile.
Tripi

 

Gli occhi del mister oggi si sono concentrati in particolare su alcuni elementi da poco inseriti nel suo gruppo squadra. È stato un weekend particolarmente impegnativo quello di Cristian Volpato, probabilmente il talento più attenzionato dagli addetti ai lavori, che ieri ha fatto il suo esordio in maglia giallorossa, subentrando a Jordan Veretout per gli ultimi due minuti di gara. Oggi il numero 10 ha preso per mano la Primavera, trascinando i suoi compagni a suon di serpentine e occasioni create. Al minuto ’43 il talento italo-australiano ha sfiorato il gol con un potente sinistro da dentro l’area: solo una deviazione gli nega la gioia del gol. La rete arriva, targata Cherubini. La punta è stata abilissima a scartare il difensore avversario e a confezionare un tiro di precisione che si insacca all’angolino basso. Roma in vantaggio.

Arriva l’intervallo e per Mourinho, seduto nella tribuna riservata allo staff e in alcun modo accessibile ai tifosi, è tempo di un insolito pranzo domenicale. Accompagnato dal suo staff, attraversa tutto il campo passando da dietro la porta, e sale in auto, dopo aver velocemente salutato alcuni tifosi. Se n’è andato, pensano tutti. E invece no, Mou rientra dopo una ventina di minuti. In mano ha alcune buste provenienti da un noto fast food contenenti il pranzo per tutto lo staff. Anche per il tecnico giallorosso qualche attimo di normalità.

Nel secondo tempo la Roma amministra, forte del vantaggio e della netta superiorità tecnica. Spicca su tutte la prestazione di Maissa Ndiaye, difensore centrale classe 2002. Il senegalese guida a gran voce i compagni, incoraggiandoli e indirizzandoli verso le scelte più giuste. Non solo leader in campo, il numero 15 è attento in chiusura e anticipa sempre l’avversario. Forza fisica e rapidità sono le sue caratteristiche principali. Caratteristiche che non sono passate inosservate a Mourinho, che proprio ieri gli ha regalato la gioia della prima convocazione. Oggi il centrale ha risposto con una prestazione di grinta e sicurezza, con alcuni interventi che hanno strappato l’applauso agli spettatori (circa un migliaio i presenti).

Nel finale salgono i giri del motore per i ragazzi di Alberto De Rossi, e a trovare la gioia del gol è Filippo Missori, oggi schierato esterno destro. In contropiede il classe 2004 raccoglie una gran palla proveniente dal lato opposto e buca il portiere Saio con un rasoterra che passa sotto le gambe del blucerchiato. Il numero 2 è un altro dei volti noti al tecnico portoghese. Al termine dell’ultima partita di Conference League il ragazzo ha infatti sostituito Mkhitaryan, diventando così il primo giocatore italiano nato nel 2004 ad esordire in una competizione europea. Quel giorno al triplice fischio Mourinho gli aveva regalato il pallone del match. Ecco, la speranza per i giovani della Roma è che quest’attenzione nei loro confronti non svanisca mai.

Finisce il match e fuori dal campo si vede Reynolds: il terzino destro è ormai da tempo ai margini della squadra. Sedute tattiche supplementari per l’americano o solo un modo diverso per trascorrere questa domenica?

I tifosi, Alberto De Rossi e Josè Mourinho possono essere soddisfatti. Due reti, tre punti, e la consapevolezza di avere tra le mani un ottimo gruppo squadra. Se ne va il mister. Nessun rimprovero dai tifosi e, nel salutarlo, alcuni spettatori lo incitano a non mollare. È chiaro da che parte stia la gente.

 

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