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Mourinho: “Dobbiamo essere più concreti e disciplinati. Abraham? E’ una questione di squadra, non di singoli” – LIVE

Le parole dello Special One in conferenza stampa, alla vigilia di Real Betis-Roma

Domani la Roma di Josè Mourinho affronterà il Real Betis nella gara valida per la quarta giornata del girone di Europa League. Dopo il ko casalingo della scorsa settimana, i giallorossi sono alla ricerca del riscatto e di punti preziosi in ottica qualificazione. Queste le parole di Mourinho nella conferenza stampa della vigilia:

Tanti infortuni e anche muscolari?

Quali?

Dybala…

La sua storia?

Che ne ha avuti tanti… Anche El Shaarawy e Kumbulla.

La loro storia?

Tanti anche loro… Può essere un fatto di preparazione? Chi è in vantaggio tra Belotti ed El Shaarawy?

E’ una domanda buona, che tutti noi possiamo avere. Si parla già da tanto, però è adesso il momento in cui la viviamo. Quando si è parlato del Mondiale 4-5 anni fa si parlava… La verità è che c’è ora e viviamo con questo tipo di situazione. Ho imparato a piangere meno di prima e a vivere con la realtà delle cose. Dire che si gioca troppo, dire che i giocatori di oggi hanno una vita, carriera, completamente diversa. Dire che i Club più ricchi sono privilegiati per la rosa e che i meno ricchi sono in difficoltà. La verità è che ci sono i ricchi, i poveri e i meno ricchi. I poveri giocano una volta a settimana, i ricchi con le rose che hanno possono giocare ogni giorno, i meno ricchi che hanno ambizione equilibrata, giocando le stesse partite dei ricchi, sono in difficoltà. Sto vivendo questo ora. Belotti ed El Shaarawy? Nessuno dei due.

Abraham sta facendo fatica: è un problema fisico o un problema mentale?

È un problema nostro, un problema di squadra. Non mi piace fare questo tipo di analisi, non leggo tanto ma possibilmente tu troverai giocatori di alto livello che vivono momenti simili in Italia e fuori l’Italia. Sono momenti così, per voi tutti è un numero, tutto è stats, in realtà è che a noi servono gol per vincere partite. Se le partite si vincessero per opportunità di gol, le vinceremmo tutte perché siamo primi in questo. Sono dei momenti, qualche volta qualche squadra pagherà per vostro, magari faremo quattro gol con quattro palle-gol. L’importante è che noi guardiamo tutto come squadra, non dobbiamo mettere pressione come fate voi, per voi il giocatore A o B deve segnare di più, noi analizziamo il tutto come squadra. Segniamo poco per quanto produciamo, dobbiamo avere più efficacia e arriverà.

Ha visto dei segnali diversi da parte della sua squadra?

Quando si parla 10 minuti dopo una partita non è facile, si dicono delle cose che poi si devono spiegare. Il piano di gioco di ogni allenatore è quello di vincere sempre, una cosa però è il piano e un’altra è come i giocatori siano capaci di metterlo in pratica. Ho visto la partita con il Lecce dalla panchina e ho avuto delle sensazioni, l’ho rivista in video e ti cambia un po’ la prospettiva. Dico che dobbiamo essere più disciplinati nel nostro gioco, dobbiamo avere un’implicazione in tutta la squadra e a questi livelli dobbiamo migliorare. È un anno e mezzo che lavoriamo insieme, abbiamo fatto partite di grande concentrazione e dove abbiamo rispettato il nostro piano di gioco, sono pochissime le partite che abbiamo vinto individualmente o fuori dalla linea di gioco che abbiamo preparato prima.

Come ha visto l’evoluzione di Benzema nell’ultimo anno?

Non riguarda la partita e non rispondo.

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