
Il presidente dell’Associazione Tifosi del club olandese mette in chiaro la sua posizione
Pescato il Feyenoord dall’urna di Nyon, il dibattito extra-calcistico sulle manovre per evitare disordini pubblici in città era prevedibile. Non a caso, la situazione tra i tifosi biancorossi si è scaldata non appena il Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha invocato il divieto di trasferta per i tifosi olandesi e contattato immediatamente il Ministro degli Interni, Matteo Piantedosi.
Il motivo che potrebbe aver spinto il Sindaco a pensare ad una mossa così drastica, nei confronti degli ultras olandesi, è riconducibile ai fatti del 2015, quando proprio i tifosi del Feyenoord, in occasione del match di andata degli ottavi di Europa League con la Roma, vandalizzarono il centro della capitale, accumulando episodi di violenza e danneggiando gravemente la Barcaccia, celebre fontana a Piazza di Spagna.
Kees Lau, presidente dell’associazione dei tifosi del Feyenoord, dunque, ha preso posizioni nette in merito all’ipotesi avanzata dalla giunta capitolina, affermando: “Abbiamo reagito con sorpresa alla notizia. Se non si può giocare a Roma, allora bisogna andare in un altro paese. La partita va giocata in Germania o in Svizzera, ad esempio. Non ho idea del dove, ma deve essere una possibilità. Noi continueremo con i nostri piani per la trasferta a Roma. Ma la UEFA non lo accetterà in ogni caso”.
