Ecco le parole che il tecnico portoghese ha riservato ai suoi calciatori dopo i rigori
Orgoglio per quanto fatto e nessun rimpianto. Testa alta e volontà di continuare insieme. Ancora una volta Josè Mourinho si conferma uomo capace di compattare il gruppo, con il carisma proprio dei leader. L’empatia che ha caratterizzato la sua esperienza a Roma emerge anche nei minuti immediatamente successivi alla sconfitta in finale di Europa League. Il sito de Il Romanista riporta il discorso rivolto ai giocatori:
“Abbiamo perso una partita, abbiamo perso una coppa, non abbiamo perso una cosa essenziale. Noi abbiamo perso contro di loro? No persa, l’abbiamo pareggiata. E che è? Che è? Chi chiacchiera e parla? Chi è che parla? C’è uno che mi dice chi è che parla? O no? Nessuno. Sono andato lì a trovare la mia famiglia, ho trovato certa gente parlare di una brutta parola: della classifica. Sono venuto per voi. Siamo stati sempre insieme. Abbiamo fatto tutto. Abbiamo parlato ancora. Abbiamo giocato a calcio ancora, è questa è la brutta verità. La brutta verità. Però i miei figli vengono con me da 20 anni. Per le mie finali da quando erano piccoli. Stanno lì. Piangono i miei figli. 27 e 23 anni. Ma seguono il calcio e papà. Tu vai a casa, ci sono tuo papà, c’è tuo papà, c’è tua moglie. Ci sono tutti. Ci sono tutti. In realtà non abbiamo perso, non abbiamo perso. L’altro giorno l’ho detto a Lorenzo, a Mancini. Sono venuti da me. Sono sicuro qua, io voglio continuare qua per voi, per tutto quello che ho dato per voi. Io voglio rimanere qua. Qua e basta. Qua. Ci devono dare più punti. Punti. Devono puntare su di noi. Però voglio restare qua con voi. Adesso qua non dobbiamo pensare a quello che è accaduto qua. A casa ci dobbiamo pensare. Testa alta. Siamo stati insieme qua. Senza piangere. Senza piangere. Per me siete i miei ragazzi anche dopo questa partita che abbiamo perso. Calcio e calcio, uomini sono uomini. Voi siete tutti uomini. Adesso andiamo”.