5 punti in meno rispetto allo scorso anno, 7 addirittura rispetto alla prima stagione con lo Special One in panchina. L’inizio di campionato per la Roma è stato decisamente in salita, più di quanto qualunque tifoso potesse aspettarsi, compreso anche qualcuno dentro Trigoria e certamente i Friedkin che con l’investimento (a fondo perduto) su Lukaku hanno, sostanzialmente, mandato un messaggio chiaro al gruppo squadra: “Arrivare in Champions League e provare a vincere un trofeo”.
L’arrivo di Big Rom nelle sue prime tre partite effettive si è dimostrato già fattore decisivo, con un bel tris di reti consecutive e se ipoteticamente, l’inizio di stagione coincidesse con la gara del suo esordio col Milan, tutto sommato compreso anche l’esordio con lo Sheriff, ci sarebbe ad oggi una sola macchia: la sconfitta imbarazzante contro i rossoneri.
Il problema è il solo punto raccolto con Salernitana e Verona, due compagini che lotteranno per la salvezza fino al termine della stagione. E se Napoli e Lazio stanno attraversando mari tortuosi o addirittura in tempesta come quelli solcati dai giallorossi, al momento i distacchi già maturati rispettivamente dall’Inter capolista (-10), il Milan secondo (-7), Juventus e Fiorentina in zona Champions (-5) oltre all’Atalanta (-4), necessitano di essere colmati con una serie di risultati di fila che rimettano in carreggiata un campionato fin qui deludente, per usare un eufemismo. Tutto risolvibile e migliorabile, con 102 punti a disposizione, ma Mourinho ha un altro ‘nemico’ da combattere: i precedenti.
Nelle ultime 14 stagioni infatti, già in tre occasioni la Roma dopo cinque gare aveva maturato il magro bottino attuale, di 5 punti: nelle seconda annata di Ranieri, nell’ unica stagione di Luis Enrique e nel secondo anno di Di Francesco. Il dato inquietante è che in tutte e tre le occasioni i giallorossi, pur aumentando la propria media punti nel corso del campionato, non sono mai riusciti ad andare oltre il 6° posto.
Josè Mourinho ha richiamato tutti alla calma, dichiarandosi soddisfatto della prestazione di Torino e contestualmente esprimendo fiducia per il proseguo dell’annata: “la classifica di oggi non va guardata, non è veritiera. A dicembre-gennaio saremo in un’altra posizione”. Il dato statistico però al momento è allarmante.
Considerando infatti che nelle scorse due stagioni la Roma è arrivata in entrambe le occasioni a 7 lunghezze dalla quarta in classifica e dunque dalla qualificazione in Champions (Juventus e Milan), la squadra giallorossa deve necessariamente iniziare una lunga rincorsa infilando un filotto di vittorie consecutive visto che era partita allo sprint con numeri decisamente più incoraggianti. A cominciare se è possibile da Genoa, Frosinone, Cagliari e Monza, tre neo promosse e i brianzoli.
Tuttavia nell’era Mourinho la Roma non è mai riuscita a vincere più di tre partite di fila in campionato, non conoscendo dunque la parola continuità, un calciatore che sul mercato, purtroppo, non si può acquistare.