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L’Identikit di… Angeliño: rapidità e abilità nel cross a disposizione di De Rossi

Conosciamo meglio il classe 1997, nuovo rinforzo invernale della difesa giallorossa

Alla ricerca di una risposta immediata e concreta, dopo l’infortunio di Spinazzola, la Roma ha messo le mani e affondato il colpo su José Ángel Esmorís Tasende, terzino spagnolo, proveniente dal Galatasaray, di proprietà del Lipsia e meglio noto come Angeliño. In un intricato balletto di trattative lampo, i giallorossi hanno subito raggiunto un accordo con il giocatore, e ora si accingono a definire i dettagli per un prestito con diritto di riscatto, da concordare naturalmente con la squadra tedesca.

Una mossa strategica, quella operata dalla proprietà, dettata specialmente dalle nuove direttive del tecnico De Rossi, che ha immediatamente identificato nel terzino spagnolo la soluzione ideale per rinforzare la fascia sinistra del campo, in relazione anche al nuovo assetto difensivo, costituito da quattro uomini. L’operazione, dunque, se completata con successo, rappresenterebbe, almeno sulla carta, una scelta giusta. Angeliño, infatti, vista la sua esperienza internazionale e le buone qualità tecniche, potrebbe fornire una valida opzione all’assenza prolungata di Spinazzola. Attraverso un’approfondita analisi, scopriamo le potenzialità della new entry dei capitolini.

Viaggi e miraggi: una carriera turbolenta

I primi passi della carriera di Angeliño avvengono intorno al 2007, quando ad appena dieci anni, lo spagnolo inizia il suo percorso nel settore giovanile del Deportivo La Coruna, per poi essere acquistato, nell’estate 2013, dal Manchester City. Il Club inglese decide di spendere 4,5 milioni per assicurarsi il cartellino del sedicenne dell’epoca e punta fortemente su di lui, fino a portarlo, attraverso una lunga gavetta partita dagli Under18, a farsi le ossa in prestito al New York City, nel campionato statunitense, dove nel primo semestre del 2015 disputa 14 partite. Tornato in Inghilterra, esordisce in prima squadra il 30 gennaio 2016, durante una partita di FA Cup contro l’Aston Villa, nella quale subentra all’81’ minuto.

Successivamente, il 31 gennaio 2017, dopo un’annata incolore e una brevissima parentesi di un solo mese al Girona, il ragazzo passa al Maiorca, seconda divisione spagnola, in prestito con diritto di riscatto, ma neanche qui riesce a lasciare il segno. Per apprezzare i primi frutti di un inizio di carriera turbolento, bisognerà attendere la stagione 2017/18. In prestito al NAC Breda, nei Paesi Bassi, Angeliño si afferma come miglior terzino sinistro della Eredivisie (campionato olandese). Le diverse performance positive, condite da 3 gol e 6 assist, per un totale di 3.150′ minuti giocati, attirano l’attenzione del PSV Eindhoven, che con un’offerta al Manchester City, acquista il giocatore per 7 milioni di euro nel giugno 2018. Nella stagione 2018/19 disputa, tra campionato e coppe, un totale di 43 partite, venendo premiato a fine stagione come talento dell’anno nella massima lega dei Paesi Bassi.

L’incredibile ritorno al Manchester City avviene nel luglio 2019, periodo in cui Angeliño viene inserito stabilmente nella rosa del club. La fitta concorrenza presente in squadra, però, lo spinge a scappare in prestito al Lipsia, nel gennaio 2020. Le sue prestazioni in Bundesliga, con 101 presenze complessive, accompagnate da 7 gol e 23 assist, convincono il Club tedesco ad acquisirlo a titolo definitivo, nel febbraio 2021. Le parentesi successive vedono il classe 1997 giocare in prestito all’Hoffenheim, dove accumula 33 presenze nella stagione di Bundesliga 2022/23, e al Galatasaray, in Turchia, nel primo semestre dell’annata 2023/24. Ora, le strade di Angeliño sembrano convergere verso la Roma, dove potrebbe essere il nuovo difensore nella formazione di Daniele De Rossi, aprendo un nuovo capitolo nella sua carriera.

Caratteristiche tecniche

Con i suoi 27 anni, Angeliño è un terzino sinistro con un consolidato bagaglio di esperienza internazionale. Grazie a un’altezza di 171cm e un peso di 69kg, il giocatore spagnolo, mancino di piede, si distingue per la sua velocità sulla fascia, con una tecnica di gioco solida e una sorprendente rapidità nell’accelerazione. Le sue abilità in fase di spinta e nel dribbling lo raffigurano come un elemento in più durante le azioni offensive, nonostante abbia molto da migliorare nel rendimento in fase difensiva. La sua versatilità gli consente di adattarsi a diverse posizioni, potendo giocare sia come esterno a centrocampo che come ala sinistra. Oltre alle doti nel dribbling, si distingue come abile crossatore. Lo spirito di sacrificio, che De Rossi potrebbe gradire, è evidente. La sua versatilità gli consente di svolgere compiti diversificati, come giocare sull’ala sinistra, a centrocampo o come esterno in una linea mediana a quattro.

Il possibile utilizzo in giallorosso: un’occasione per rinascere

Nel recente assetto tattico della Roma, basato su un solido 4-3-3, l’inserimento di Angeliño potrebbe rivestire un ruolo cruciale come terzino sinistro, apportando la spinta offensiva necessaria alla squadra giallorossa. Le già citate esperienze a livello internazionale e le discrete doti tecniche lo collocano come un candidato ideale per colmare l’importante vuoto lasciato dall’assenza di Spinazzola, che si prolungherà fino a data da destinarsi. L’ingrediente segreto per il successo di Angeliño nella Capitale, dunque, può essere la fiducia, componente chiave che gli è spesso mancata nel corso della carriera, e che potrebbe rivelarsi determinante nel liberare definitivamente il suo potenziale nella cornice dello Stadio Olimpico. Proprio al termine della sua seconda esperienza al Manchester City, il ragazzo affermò di non aver avuto buoni rapporti con il tecnico del Club inglese, Josep Guardiola, proprio a causa della mancanza di fiducia nei suoi confronti: “Mi ha ucciso, la fiducia è tutto. Sono stato giudicato per il precampionato, due partite, e poi non ho avuto la mia possibilità. È difficile giocare una partita ogni due mesi. Al City è stata un’esperienza da 50 e 50. Da un lato ho imparato molto da Guardiola, mi ha migliorato come giocatore in campo e devo essere grato per quell’esperienza. Ma dall’altro non ho giocato quanto avrei voluto o meritato. Voglio essere sempre in campo, non mi piace star fuori”.
Quale miglior occasione per rialzarsi, dunque, se non in una piazza calorosa e pronta a offrire fiducia, come quella di Roma?

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