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Alla scoperta del Torino di Juric: dati e statistiche dei granata

La panoramica generale sui prossimi avversari dei giallorossi: analisi della rosa e possibili scelte tattiche

Dopo l’ennesima notte magica vissuta all’Olimpico, che ha visto la Roma prevalere ancora una volta sugli ormai rivali abituali del Feyenoord, i giallorossi sono chiamati a mettere da parte l’euforia e concentrarsi sulla sfida di lunedì con il Torino, valida per la 26^ giornata di Serie A. Le due squadre arrivano al match in maniera opposta; se da una parte i capitolini, sull’onda dell’entusiasmo dopo il cambio in panchina, hanno accumulato ben cinque vittorie, un pareggio e una sola sconfitta tra campionato e coppe, i Granata vengono da due vittorie, due pareggi e una sconfitta nelle ultime cinque in campionato, per una posizione totale che li vede al decimo posto, a cinque punti dalla Roma, sesta. Per entrare maggiormente nel vivo della gara, però, è doveroso scavare più a fondo e provare ad analizzare le possibile strategie tecniche della prossima avversaria che farà visita allo Stadio Olimpico.

La modalità di gioco

Da ormai tre stagioni, il Torino di Ivan Juric si presenta come una squadra che fa dell’aggressività e del ritmo il proprio marchio distintivo. Con una difesa solida ma dinamica, i granata si fanno valere con un gioco robusto, puntando spesso sull’uscita rapida dopo il recupero palla. Un’aggressività dirompente che si traduce in una difesa che non concede spazi all’avversario. Ad agevolare questo tipo di gioco, chiaramente, le doti fisiche dei giocatori granata, abili nel mantenere salda la propria posizione, sfruttando talvolta una notevole velocità in fase di ripartenza. Da annotare, specialmente, le marcature strette e il pressing costante, fondamentale per non concedere agli avversari tempo e spazio di manovra. Una determinazione difensiva nata grazie a un lavoro certosino del tecnico croato, supportata poi da un’organizzazione tattica che punta a limitare le opzioni dell’avversario e pone al centro degli schemi arretrati pedine come Djidji, Ricardo Rodriguez, Schuurs e Buongiorno (entrambi attualmente infortunati). Ma non è solo in fase difensiva che il Toro si fa notare. Dopo ogni recupero di palla, infatti, la squadra si proietta in avanti con velocità, cercando l’apporto delle mezzali Bellanova, Lazaro e Masina, e sulla punta centrale. La fase offensiva vede quasi tutti i giocatori coinvolti, con gli esterni che si inseriscono in avanti e i centrocampisti che forniscono supporto e densità in area.

L’analisi della rosa

La fiducia di Juric nei suoi giocatori ha un effetto diretto anche nel modo in cui la squadra affronta le situazioni di gioco. La marcatura uomo a uomo, come descritto in precedenza, è la regola base, con sporadici raddoppi a centrocampo o sulle fasce; un approccio che richiede concentrazione e attenzione costante da parte dei giocatori. Analizzando l’undici titolare solitamente schierato, in porta il Torino può contare su Milinkovic-Savic, estremo difensore massiccio e affidabile, fratello del centrocampista ex-Lazio e solito subire un salto di qualità importante nelle prestazioni contro i giallorossi. La difesa a tre vede solitamente Schuurs a destra, stavolta sostituito da Djidji causa infortunio, Masina a sinistra e Lovato al centro, formando un pacchetto difensivo ben assortito. A centrocampo, la linea è formata da quattro elementi: Bellanova e Lazaro agiscono sulle fasce, mentre Linetty e Ilic occupano la zona centrale svolgendo compiti difensivi e di impostazione del gioco. In attacco Samuele Ricci, inserito come trequartista, fa da rifinitore a Zapata e Sanabria, che vanno a chiudere il 3-4-2-1. Una coppia d’attacco, dunque, che regolarmente promette azioni pericolose e minacce costanti per la difesa avversaria: undici le reti totali messe a segno da entrambi. Nel particolare, Zapata si distingue per la sua fisicità e la sua presenza in area, mentre Sanabria, ex Roma, offre un apporto più tecnico, in grado di creare spazi e occasioni da gol grazie alla sua intelligenza tattica.

Roma, c’è anche la stanchezza da battere

Provando a tirare le somme, dunque, il Torino si presenterà all’Olimpico con la consapevolezza di essere una squadra completa e determinata, pronta a mettere in difficoltà i giallorossi, come fatto già all’andata, con il suo gioco aggressivo e pragmatico. La sfida, considerando anche il buon momento dei capitolini, si preannuncia di vitale importanza per il prosieguo del cammino in campionato, nonché ricca di spunti interessanti, con entrambe le squadre chiamate a vincere per trovare un filone di continuità più spesso. La stanchezza dopo i 120 minuti con il Feyenoord, più la tensione dei calci di rigore, potrebbe senza dubbio influenzare le scelte tattiche di Daniele De Rossi, con la possibilità di far riposare Pellegrini, in cambio di un più fresco Edoardo Bove. In attacco, l’alto minutaggio di Dybala potrebbe portarlo a rifiatare, lasciando spazio a Baldanzi e Azmoun dietro a Lukaku.

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