Dopo sei mesi dalla rescissione consensuale con la Roma, quanto è rimasto a Trigoria del lavoro di Monchi?
Sono trascorsi circa 6 mesi dal giorno in cui Monchi ha salutato Roma e la Roma, facendo ritorno a Siviglia.
Ne sono bastati due a Petrachi per rivoluzionare, ancora una volta, la rosa giallorossa, rilanciando alcuni protagonisti, acquistati dal ds spagnolo, e cedendo molti elementi fortemente voluti dal suo predecessore. Chi è partito? Chi è rimasto? C’è ancora qualcosa di Monchi nella Roma di Petrachi? Scopriamolo.
CHI E’ PARTITO
Metterli in campo, come fosse una formazione, ci aiuta a fare il punto della situazione e a non perdere di vista nessun nome:
AS ROMA MONCHI OUT (4-3-3):
Olsen
Karsdorp Manolas* Marcano Luca Pellegrini*
Nzonzi Gonalons Coric
Schick Defrel El Shaarawy*
Tre nomi di questo undici meritano un asterisco: non sono delle operazioni condotte da Monchi in persona, ma hanno fatto parte della sua idea di Roma e in maniera assolutamente importante. Manolas è stato il perno difensivo, El Shaarawy l’esterno più prolifico mentre, con la regia del ds spagnolo, Luca Pellegrini è stato promosso in Prima Squadra, dopo la firma su un contratto da professionista.
Gli altri otto sono delle dirette intuizioni del dirigente spagnolo, dalla porta fino all’attacco: otto flop di mercato che hanno costretto Petrachi ad accettare condizioni poco vantaggiose, pur di liberarsene. Circa 106 milioni di euro (considerata anche la partenza di Gerson, intuizione di Sabatini che nella Roma di Monchi ha convinto poco) arrivate nelle casse della Roma, con il quale Petrachi ha potuto costruire la sua Roma. Ma cosa è rimasto allora a Trigoria dell’operato del ds spagnolo? Vediamo.
CHI E’ RIMASTO
Anche qui iniziamo a metterli in campo, per avere le idee più chiare sulle pedine “monchiane” rimaste al FulvioBernardini.
AS ROMA MONCHI IN (4-3-3)
Mirante (Fuzato)
Santon, Bianda, X, Kolarov
Cristante Pellegrini Pastore
Under Zaniolo Kluivert
Dei tre portieri acquistati dal ds spagnolo, a Trigoria sono rimasti il secondo affidabile e la giovane speranza (Mirante e Fuzato).
In difesa, Santon non ha convinto appieno (del “fantasma” Bianda facciamo fatica a parlarne) mentre una delle operazioni più riuscite è senza dubbio quella di Kolarov.
In mediana, Pellegrini è tornato a Trigoria con Monchi, sotto esplicita richiesta di DiFrancesco. Cristante si è rivelato un giocatore di rendimento mente Pastore ha completamente disatteso le aspettative: un flop di natura tattica e di condizione atletica, al quale nemmeno Petrachi è riuscito a porre rimedio.
Davanti tre grandi prospetti e tre operazioni che, in futuro, possono portare svariati milioni nelle casse giallorosse: Under, Zaniolo e Kluivert rappresentano il presente e il futuro della Roma in attacco. Inventiva, rapidità e forza fisica per un tridente che già in questa stagione può decidere le sorti dei giallorossi.