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La Roma viaggia a tripla velocità

Un calcio totale nel quale si segna, tanto, con interpreti diversi

«La squadra ha capito la mia idea di gioco», è il messaggio lanciato da Fonseca dopo il secondo poker rifilato nel giro di cinque giorni dalla Roma. Otto gol, equamente distribuiti tra campionato e Europa League, tra Sassuolo e Basaksehir, che hanno confermato la filosofia offensiva del portoghese. Contro i turchi è arrivata anche la prima gara ufficiale senza subire reti. Non accadeva dall’amichevole estiva del 27 luglio contro il Rieti (7-0).

Quattro partite ufficiali e 12 reti all’attivo (media di 3 a match: bisogna tornare indietro nel 2009-10 per un avvio ancora più travolgente con 15 gol). Tendenza già chiara dall’estate che ora – al netto degli accorgimenti tattici – non ha intenzione di venire meno. Non considerando i primi test contro il Tor Sapienza, il Trastevere, il Gubbio e il Rieti, dal match con la Ternana in poi – eccezion fatta per il derby, conclusosi 1-1 – i giallorossi hanno sempre realizzato più di un gol a partita.

Due reti contro l’Athletic Bilbao (2-2) e il Real Madrid (2-2). Tre alla Ternana (3-1), al Perugia (3-1), al Lille (3-2), all’Arezzo (3-1) e al Genoa (3-3). Quattro al Sassuolo (4-2) e al Basaksehir (4-0). Il totale è considerevole e in linea con le gare ufficiali: 27 centri in 9 partite. La media è sempre quella: 3 centri ogni 90 minuti. Con il derby, scende di un nulla: 2,8. Quello che sorprende è anche la varietà di soluzioni che Fonseca regala alla squadra. Perché la Roma segna sempre in modo diverso. Limitando l’analisi alle ultime 4 partite (Genoa, Lazio, Sassuolo e Basaksehir), i giallorossi sono andati in gol in qualsiasi modo.

Su punizione (Kolarov), da calcio d’angolo (Cristante), dentro l’area piccola (Dzeko), in contropiede (Mkhitaryan e Kluivert), calciando con il piede destro (c’è la fila…), di sinistro (Under e Zaniolo), di testa (Cristante), addirittura su autogol (Caiçara). Manca soltanto il tiro da fuori aerea su azione (altrimenti c’è la punizione di Kolarov contro il Genoa). La sensazione, considerando i due pali colpiti da Zaniolo nel derby, è che sia soltanto questione di tempo. Lo riporta Il Messaggero.

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