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Codice etico e daspo digitale. Il razzismo si può combattere: la situazione in Italia e i casi simili a Juan Jesus (FOTO)

Spalletti

Non solo Juan Jesus, in Italia sono i club che devono prendere l’iniziativa

Razzismo fuori dal campo? Dall’agosto del 2017 è possibile punire questi atti vili e retrogradi con il divieto di accedere a manifestazioni sportive grazie al “daspo digitale” o “auto-daspo” e al codice etico promosso dal Ministero degli Iterni e dello Sport.

Cos’è il daspo digitale e cosa comporta?

Le società possono monitorare il comportamento dei propri tifosi sui social network e prendere provvedimenti nei confronti di coloro che si distingueranno in negativo. Attraverso il lavoro del Supporter Liason Officer (figura professionale introdotta dalla UEFA che ha come compito principale quello di sensibilizzare i tifosi verso i sani valori dello sport), ogni club potrà richiamare semplicemente un tifoso o addirittura negargli l’emissione del biglietto per lo stadio o bloccargli l’abbonamento. L’entità della sanzione dipenderà dalla gravità degli insulti. L’obiettivo è quello di combattere la violenza nel mondo del calcio anche sul web e non solo negli stadi.

1) Il Codice etico della Roma e il caso Juan Jesus

Il 21 giugno del 2018 la Roma ha messo a disposizione di tutti, attraverso il proprio sito web ufficiale, il codice etico e comportamentale dei tifosi su indicazione della FIGC e del Ministero degli Interni. Questo è un estratto del testo pubblicato in rete dove, a pagine 4-5, si fa riferimento esplicito ai contenuti pubblicati in rete e sui social media:

Fonte: asroma.com, “Codice di condotta per i tifosi della AS Roma”, pp.4-5

In serata Juan Jesus è stato oggetto di insulti razzisti da parte del gestore di un account InstagramDopo lo sfogo e la segnalazione da parte del difensore brasiliano di proprietà della Roma è arrivata anche la segnalazione alla Polizia e ad Instagram da parte della società giallorossa che si è mobilitata subito per difendere il proprio giocatore dal triste episodio. Esito? L’autore degli insulti razzisti sarà daspato a vita dalle gare della AS Roma.

Juan Jesus ringrazia a sua volta condividendo la denuncia della Roma sulla propria storia Instagram aggiungendo il messaggio: “I love you Roma. Obrigado, insieme siamo più forti”.  Per poi aggiungere in un’ulteriore storia i ringraziamenti verso tutti coloro che hanno mostrato solidarietà nei suoi confronti:

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2) Il “daspo elettronico” del Frosinone Calcio, un colpo al razzismo “territoriale”

Il 22 agosto 2018 a quasi Serie A iniziata arriva il duro sfogo e la rabbia del Frosinone che attraverso il proprio profilo ufficiale Instagram si scaglia contro i troppi insulti e le troppe ingiurie rivolte al club, alla loro terra e alla loro gente, colpevole di festeggiare la promozione in Serie A.

La società ha così deciso di porre un freno alla violenza verbale che si è scatenata negli ultimi mesi precedenti alla promozione, annunciando di aver inviato tutti i commenti ingiuriosi all’autorità giudiziaria, la quale ha rintracciato i responsabili avvalendosi del daspo elettronico.

 

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⚠️

Un post condiviso da Frosinone Calcio (@frosinonecalcio) in data:

3) Il Cittadella e l’auto-daspo a vita per episodi di razzismo

I dirigenti del Cittadella, lo scorso 24 gennaio, dopo aver rivolto un insulto razzista a un avversario. Le parole offensive sono state pronunciate dagli spalti durante una partita del campionato Primavera contro il Carpi. Il tifoso è stato notato ed identificato dagli stessi dirigenti del club, che partecipa al campionato di Serie B, mentre insultava un giocatore dell’altra squadra.

La società, come riferito dal Corriere del Veneto, ha quindi comunicato di voler sanzionare lo spettatore con il divieto di ingresso allo stadio nelle gare dell’As Cittadella. La decisione arriva in applicazione di quanto previsto «dal sistema di gradimento in vigore». Si tratta di auto-Daspo.  Il divieto di accedere alle manifestazioni sportive viene normalmente emesso dal questore. Ma in questo caso un divieto, relativo solo alle partite di una squadra, è stato deciso da una società prima ancora che dalle autorità di polizia. Per quell’episodio il Cittadella aveva ricevuto una multa di 1000 euro.

4) Si combatte anche la misoginia. Il Grosseto e il caso social del vice-allenatore dei giovanissimi

Tommaso Casalini, vice allenatore dei giovanissimi del Grosseto è stato licenziato dopo questo suo commento misogino pubblicato sui social. Un altro segnale di come il calcio possa cambiare solo grazie all’intervento diretto dei club che hanno tutti i poteri per poter migliorare la situazione civile e culturale intorno al calcio.

Gli strumenti per combattere il razzismo ci sono, adesso la palla passa ai club

Tre semplici casi in cui i club hanno preso posizione in modo reale e concreto. Ma è ancora troppo poco, la Roma lo sa e proprio in queste ore lancia la sfida alla Serie A. Combattere seriamente il razzismo è una sfida possibile che però deve essere accolta ed esercitata dai club stessi proprio come ha fatto la Roma.

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