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Zappacosta: “Ero vicino al rientro, poi è arrivato il Coronavirus”

Le parole del terzino giallorosso

Davide Zappacosta ha parlato in una diretta Instagram insieme all’attore Salvatore Esposito a proposito dell’emergenza coronavirus e riguardo al suo momento nella Roma. Queste le sue parole:

Sull’emergenza Coronavirus…
“Sono chiuso a casa da solo perché la mia ragazza e i miei genitori sono ad un’ora da qui e quindi non sono tornato. Il pomeriggio mi alleno e sperimento nuove cose in cucina, poi la sera gioco alla playstation”.

Sull’infortunio di inizio campionato…
“Ero appena arrivato a Roma e ho avuto questo infortunio che mi ha tenuto fuori per un bel po’. Stavo rientrando ma poi è scoppiato questo caos. Avevo ripreso la palla, scatti e stavo facendo tutto sul campo. Ero vicino al rientro. Ci è stato vietato di fare tutto perché il rischio è troppo alto. Io faccio il possibile a casa, mi sono allestito una piccola palestra sono per cercare di restare in forma. Ma la cosa principale adesso è la salute”.

Sul prestito…
“Il prestito era annuale, ma c’era una sorta di clausola del Chelsea che diceva che qualora si fosse fatto male gravemente uno dei terzini sarei dovuto tornare. Cosa abbastanza improbabile, no?”

Chi è il difensore più forte di sempre?
“Per il ruolo che faccio mi sono piaciuti sempre tantissimo sia Zambrotta che Cafu”.

Chi è il tuo compagno più forte? E quello con cui hai giocato contro?
“Direi Hazard, è quello che mi ha impressionato di più. Contro direi Messi che è stato qualcosa di assurdo. Lo vedevi in mezzo al campo come se stesse giocando al campetto di casa. Lo vedevi camminare e pensavi che magari non avesse voglia e poi ne scartava tre o quattro. E’ spaziale”.

Quali sono le differenze più sostanziali tra il calcio inglese e quello italiano?
“Come calciatore ti dico che i ritmi sono veramente elevati. Quindi fisicamente devi stare bene perché rispetto all’Italia c’è tanta più aggressività. A fine partita arrivi distrutto. Poi anche quando vai a giocare fuori casa con l’ultima in classifica rischi tantissimo perché lo stadio si fa sentire e ti ritrovi in situazioni che non ti aspetteresti. A volte fai più fatica con l’ultima che con il Liverpool o squadre del genere”.

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