Troppi equivoci e incognite a sette giorni dal debutto di Verona
A una settimana dal via la Roma appare come la meno pronta tra le big di Serie A. Il pareggio a Cagliari in rimonta ha fotografato pregi e difetti della rosa. I Friedkin sono subentrati il 17 agosto, sono arrivati nella Capitale solo da qualche giorno e devono operare con una ricostruzione. La Roma ereditata da Pallotta non ha un direttore sportivo ed è sbilanciata nei ruoli: tanti trequartisti, pochi difensori ed esterni affidabili e manca un vice-Dzeko, lui stesso in bilico, e ha perso Zaniolo.
Il mercato lo sta facendo il plenipotenziario Fienga, che si affida ai procuratori, che curano i loro interessi e dei calciatori assistiti, e non certo quelli della Roma, che ha bisogno di plusvalenze, acquisti intelligenti e investimenti mirati. Prima di comprare vanno venduti giocatori che nessuno vuole acquistare: da Pastore a Fazio, da Perotti (di nuovo infortunato) a Juan Jesus, liberarsi di ingaggi pesanti è davvero un’impresa ma diventa necessario nel piano di Friedkin.
Dzeko, sta pensando di andarsene e la società non gli impedirà di farlo se nel frattempo avrà acquistato un sostituto. Milik o chi per lui. Non aver sciolto un nodo così centrale a sette giorni dall’inizio della Serie A è un grosso problema. Fonseca è ripartito con troppi dubbi attorno a sé, senza la fiducia di cui sembrava godere la scorsa stagione, sia da parte dei calciatori che dei dirigenti stessi. Lo scrive Il Tempo.