L’ex portiere giallorosso Alexander Doni ha ricordato la prima Roma di Spalletti: “Una squadra fantastica, Lione l’apoteosi”
L’ex estremo difensore brasiliano Doni, giallorosso dal 2005 al 2011, ha concesso un’intervista a SportWeek. Ecco come l’ex portiere ha ricordato la prima Roma di Spalletti. Inoltre il portiere ha cambiato vita e spiega le differenza tra il terreno di gioco ed il cantiere:
La tua nuova vita
“Vivo a Orlando, in Florida. Se non avessi fatto il calciatore, lavorerei in banca. A mio padre lo dicevo sempre. Spesso mi chiedono se è più difficile giocare in porta di fronte a migliaia di persone o vendere case. Noi non abbiamo questo problema: vendiamo tutto molto facilmente. Al di là di tutto, fare il portiere era molto più difficile. Penso al 2-0 in Champions contro il Lione, la partita perfetta, ma anche alla notte di Old Trafford. Meglio non aggiungere nulla”.
Aneddoti?
“Su Totti ne ho a decine. Un’estate eravamo a cena tutti insieme, c’erano anche i dirigenti. Francesco offrì mille euro a un cameriere per passare vicino ai tavoli, saltare in piscina in mutande e urlare come Tarzan battendosi il petto. Lo fece davvero, che scena! Quanto ci divertivamo”.
Su Luciano Spalletti
“Domenica 23 ottobre 2005, Roma-Lazio 1-1. Spalletti mi butta dentro a 26 anni. Pensai ai sacrifici della mia famiglia e a mia nonna: lei era italiana e si trasferì in Brasile. Quel giorno si è chiuso un cerchio”. Due Coppe Italia e una Supercoppa con Luciano allenatore. “Il migliore mai avuto, ti diceva le cose in faccia. Meglio non farlo arrabbiare però, altrimenti era capace di prenderti a schiaffi”.