Prima chiamata azzurra per l’attaccante argentino del Tigre. Nel 2020 Totti lo propose alla Roma, ma non seguì l’ingaggio
La notizia degli ultimi giorni è la chiamata in Nazionale di Mateo Retegui. Le prestazioni in maglia Tigre dell’argentino, di passaporto italiano, hanno convinto il ct Roberto Mancini a chiamarlo in azzurro per le gare di qualificazione all’Europeo contro Malta e Inghilterra.
Il classe 1999 è cresciuto tra River Plate e Boca Juniors, squadra che ne detiene il cartellino, ma la sua svolta calcistica arrivò nel 2020. Il suo nome finisce nel mirino di Francesco Totti, che lo mette in procura nella sua agenzia, la CT10.
Visualizza questo post su Instagram
“Ero a casa e mi hanno chiamato dall’agenzia per dirmi che Francesco voleva parlarmi e incontrarmi, e il giorno dopo siamo andati alla videochiamata. È un orgoglio e un’enorme gioia che una persona importante come lui si accorga di me, è stato qualcosa di molto bello. Sono felice che sia il mio agente”, aveva raccontato Retegui.
Dopo esserne diventato l’agente, l’ex capitano della Roma presentò l’argentino al club giallorosso. Alla proposta di Totti, però, non seguì l’ingaggio da parte della Roma.
