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Dalla terza divisione moldava al Bernabeu: lo Sheriff Tiraspol dell’italiano Bordin

Domani sera la Roma affronterà lo Sheriff Tiraspol: vi presentiamo i prossimi avversari dei giallorossi

È il 28 settembre del 2021. Allo Stadio Santiago Bernabeu il mondo conosce lo Sheriff Tiraspol, squadra capace di battere la super potenza Real Madrid in Spagna e di scrivere così una pagina indelebile del calcio europeo. Giovedì, a quasi due anni esatti di distanza, sarà la Roma ad affrontare i moldavi nella prima giornata dei gironi di Europa League.

In questi due anni molto è cambiato allo Sheriff: nuovo allenatore e rosa quasi completamente rinnovata. Ma andiamo con ordine e ripercorriamo le tappe principali che hanno portato una squadra di una piccola regione – separatista – della Moldavia a disputare tre competizioni europee consecutive e a ottenere anche qualche importante risultato a sorpresa.

La fondazione e il cambio di nome

La squadra ha una storia relativamente giovane: la fondazione risale al 1993, quando il club neonato, ancora chiamato Tiras Tiraspol,  partì dalla terza serie. La svolta nel 1996-97, quando la Sheriff, holding locale la cui storia appare piena di misteri e controversie, diventa prima sponsor del club e poi proprietaria diretta del club, con la figura chiave di Victor Gusan nominato presidente. Nel corso della stagione arriva anche il cambio di nome in Sheriff Tiraspol.

La società che si mette alla guida del club è dominante nei più vari campi dell’economia della Transnistria, la regione moldava ribelle e separatista: dal 1993, anno in cui Gusan e Ilya Kazmaly, due ex funzionari del KGB, fondano l’impresa, si è specializzata nei campi della ristorazione, delle automobili, del petrolio e dei carburanti, della medicina, delle banche e delle assicurazioni, delle telecomunicazioni, e ovviamente dello sport.

Tornando al calcio, dal cambio di nome – e di proprietà del club – una rapida scalata porta i moldavi non solo a competere in Super Liga, massimo campionato nazionale, ma addirittura a diventarne una potenza. Dieci titoli consecutivi dal 2001 al 2010 e la possibilità di disputare le prime competizioni europee, in cui però lo Sheriff non riesce mai a raggiungere risultati importanti. Almeno fino al 2021, anno in cui finalmente riesce a qualificarsi e viene inserita nel girone con Real Madrid, Inter e Shakhtar. Ottimo risultato il terzo posto di quell’annata.

Un tecnico italiano: Roberto Bordin

Da quel momento il club ha acquisito uno status internazionale, e accoglie tra le sue fila calciatori e membri dello staff provenienti da tutto il mondo. Nella squadra che affronterà la Roma domani c’è anche un po’d’Italia: parliamo del tecnico Roberto Bordin, che in Serie A ha esperienze solamente come vice-allenatore di Siena ed Hellas Verona. L’allenatore è sulla panchina dello Sheriff dalla scorsa stagione. Ha vinto il titolo 2022/23 e dopo le prime 5 gare di questo campionato i moldavi sono a quota 12 punti. Insomma, in patria parliamo di una vera e propria schiacciasassi.

In avanti sembra un elemento imprescindibile Luvannor, esterno alto che sin qui in stagione ha collezionato ben 12 presenze e 5 reti, con le ali fondamentali nel 4-1-4-1 proposto da Bordin, che spesso si tramuta in un 4-4-2, con il calciatore moldavo-brasiliano che sale ad affiancare la punta Ngom Mbekeli.

Insomma, non parliamo di certo di una squadra da temere, ma certamente di un club che è stato capace di costruirsi una sua credibilità europea direttamente sul campo, e dunque da rispettare.

 

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