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Addio Rombo di Tuono, simbolo di un calcio che non c’è più

Il calcio italiano piange la scomparsa di uno dei calciatori più forti di sempre

 

Calcio italiano in lutto.

Si è spento Gigi Riva, icona del calcio mondiale.

Riva, 79 anni, era stato ricoverato all’Ospedale di Cagliari in seguito a un malore. Le condizioni non sembravano destare particolare preoccupazione. Poi la notizia che nessuno avrebbe voluto ricevere.

Se ne va Rombo di Tuono, una autentica leggenda che ha segnato un’epoca. Emblema dello sport italiano, il suo nome rimarrà impresso nella storia come uno degli attaccanti più prolifici di sempre. Ma non solo, oltre al calciatore, c’era l’uomo.

Umile e riservato, Gigi Riva ha avuto una vita ricca di passioni e interessi. Profondamente legato alla Sardegna, da calciatore ha respinto le ricchissime offerte provenienti dai grandi club del Nord Italia, e persino dal mondo del cinema, scegliendo di rimanere fedele alla sua amata terra. Dopo il ritiro, ha continuato a contribuire al mondo del calcio attraverso ruoli dirigenziali, diventando presidente onorario del Cagliari e lasciando un’impronta indelebile nel club rossoblù.

Nato a Leggiuno, sul Lago Maggiore, Riva ha affrontato grandi sfide personali fin dall’infanzia, perdendo entrambi i genitori e crescendo con l’aiuto della sorella Fausta. Nonostante queste difficoltà, ha trovato rifugio e passione nel calcio, iniziando la sua carriera nei piccoli paesi della zona prima di essere notato dai dirigenti del Legnano.

La storia di Riva è indissolubilmente legata al Cagliari e alla Sardegna. Nonostante fosse nato in Lombardia, Riva ha scelto di legare la sua vita e la sua carriera a questa terra, diventando un eroe locale e un’icona per tutta la regione. Con il Cagliari, ha vinto lo storico scudetto del 1970, l’unico nella storia del club, diventando il miglior marcatore della squadra con 164 reti.

Con 35 gol in 42 partite, Riva detiene ancora oggi il record di gol segnati con la maglia della Nazionale italiana. È stato campione d’Europa nel 1968 e vicecampione del mondo nel 1970, guadagnandosi un posto nella Hall of Fame del calcio italiano e nella classifica dei migliori calciatori del XX secolo stilata dalla rivista World Soccer.

Nel novembre del 1987, Riva iniziò un nuovo capitolo nella sua carriera nel mondo del calcio, questa volta fuori dal campo. Assunto dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio sotto la presidenza di Antonio Matarrese, ha ricoperto il ruolo di dirigente di raccordo tra la Nazionale italiana e la Federazione. Questo incarico segnò l’inizio di un lungo e fruttuoso percorso nel cuore amministrativo del calcio italiano.

Durante il suo mandato, Riva ha avuto l’onore di partecipare a sei edizioni dei Mondiali, inclusa quella memorabile del 2006 in Germania, dove l’Italia ha trionfato, e quella del 1994 negli Stati Uniti, dove la squadra ha raggiunto la finale. Ha inoltre presenziato a cinque campionati europei, tra cui le edizioni del 2000 in Belgio e Paesi Bassi e del 2012 in Polonia e Ucraina, entrambe concluse con l’Italia finalista

Icona, bandiera, simbolo. Con Gigi Riva se ne va uno degli ultimi baluardi di un calcio che non c’è più.

Ciao Rombo di Tuono

 

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