Chi sarà il nuovo direttore sportivo della Roma? E’ una delle principali domande che tifosi, addetti ai lavori e osservatori di varia natura si pongono pensando al club giallorosso. Tiago Pinto ufficialmente non è più il GM della Roma dallo scorso 1 febbraio. L’annuncio del suo addio, anzitempo, rispetto alla naturale scadenza di contratto è addirittura datato 4 gennaio scorso. Con uno stringato e algido comunicato la proprietà annunciava di aver accettato le dimissioni del lusitano e di aver ‘intrapreso il percorso di individuazione del sostituto, con relativa comunicazione del sostituto nelle prossime settimane’.
Di settimane ne sono trascorse diverse, divenendo mesi ma di comunicazioni ufficiali, neanche l’ombra. Esattamente la Roma è priva di un ds operativo da due mesi e mezzo. Nel frattempo Lina Souloukou ha rappresentato la società a 360 gradi all’interno del club, con totale vicinanza anche al gruppo squadra, seguito costantemente in casa e trasferta, come sottolineato da De Rossi. Il vuoto però, soprattutto operativo, è evidente a tutti.
La curiosità (o sinistra coincidenza) è che la Roma per la quarta volta negli ultimi 8-9 anni si ritrova a metà stagione senza un direttore sportivo in carica. Era accaduto nell’autunno del 2016, quando Sabatini rassegnò le sue dimissioni lasciando l’incarico momentaneamente a Massara prima dell’arrivo di Monchi che sbarcò nella capitale solo nel marzo successivo; poi proprio dopo l’addio di Monchi, in attesa dello sbarco di Petrachi che iniziò ufficialmente a lavorare solo dal 1 luglio perchè contattato ancora sotto contratto col Torino; stesso destino per l’ex direttore granata, esautorato dal suo incarico durante la lunga sosta per il lockdown e sostituito da Pinto addirittura sette mesi dopo il suo licenziamento, a finestra di mercato invernale già iniziata.
Insomma, sembra quasi il destino più o meno beffardo di tutti gli ultimi direttori sportivi della Roma, arrivare in corsa e andare via prima del termine naturale dei rispettivi contratti.
Sul tema nuovo ds si registra un silenzio radio assoluto in casa Roma. Gli ottimi risultati di De Rossi hanno diluito la vicenda mentre i Friedkin non lasciano trapelare nulla, nonostante i tantissimi nomi accostati, alcuni dei quali ufficiosamente contattati dal club giallorosso. Tra candidati reali e potenziali sono addirittura 15 i direttori sportivi accostati alla Roma da gennaio ad oggi.
GLI STRANIERI – Mitchell, Vivel e Maurice sono stati in origine i primi nomi di una fantomatica lista curata direttamente dal procacciatore di manager Charles Gould. Il tedesco, ex Chelsea è libero ma sembra esser già stato scartato, altrimenti probabilmente sarebbe già sbarcato nella capitale; il francese lavora al Rennes e almeno fino a giugno sarà lì. Poi a febbraio inoltrato, per alcuni giorni è cresciuta fortemente – salvo sgonfiarsi – l’ipotesi di un ds proveniente dall’Inghilterra, con sfumatura Reds. Edwars, Hughes, Ward e Schmadtke con destini incrociati con il Liverpool, sono suggestioni che si sono definitivamente spente anche perchè soprattutto i primi due si sono accasati proprio ad Anfield nei giorni scorsi.
GLI ITALIANI – Il nome più facile da ingaggiare sarebbe Ricky Massara. Conosce Roma, la Roma, De Rossi molto bene, Trigoria in tutte le sue sfaccettature, ha fatto un lavoro enorme al Milan al fianco di Maldini, ma sostiene di non esser mai stato contattato. E’ libero, tornerebbe (per la terza volta) domani mattina alla Roma, questa volta finalmente con un ruolo operativo a tutto campo, ma probabilmente la sua precedente collaborazione con la prima Roma statunitense lo esclude a priori.
In Italia come noto un nome gettonatissimo è Francois Modesto, per la vicinanza con la CEO Souloukou e la precedente collaborazione in Grecia all’Olympiakos ma è sotto contratto col Monza e non può muoversi fino a giugno, al pari di Nicolas Burdisso che potrebbe ripercorrere le orme di De Rossi, da giocatore a dirigente (nel caso di Daniele la panchina). Tra i due c’è un legame nato sul campo e proseguito fuori, tra famiglie, Boca e Argentina. Burdisso è il dt della Fiorentina, voci da Firenze raccontano di un addio a fine stagione ‘per scarsa operatività’, ma ora con la grave situazione occorsa a Barone, tutto può rimescolarsi.
Da escludere altre due suggestioni come Ribalta e Paratici, al pari del ‘giovanissimo’ Kolarov e di Pederzoli del Parma, un altro nome interessante potrebbe essere quello di Tony D’Amico, attualmente all’Atalanta, che giura però di non esser mai stato contattato.
La sensazione sempre più viva è che la Roma abbia identificato il sostituto di Pinto, ma che per motivi diversi non possa ancora annunciarlo. Di certo tanti addetti ai lavori, tanti agenti di calciatori attuali della Roma e di potenziali rinforzi per il futuro attendono la nomina ufficiale per iniziare ad imbastire tavoli di lavoro. Il nuovo GM dovrà ristrutturare buona parte dell’area sportiva giallorossa, dal settore scouting a possibili cambiamenti anche ai vertici del settore giovanile, ma soprattutto occuparsi del prossimo mercato che necessiterà anche di un importante incasso entro il 30 giugno. L’auspicio è che questo ritardo non incida sulla programmazione.
