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Commisso: “Sarebbe giusto finire la stagione, ma prima viene la salute di tutti”

Il patron della squadra toscana: “Quello che la Lega ha proposto, è giusto. Se i giocatori non fanno la propria parte, si rovinano con le loro mani”

Rocco Commisso, presidente della Fiorentina, è intervenuto nel corso della trasmissione “Tutti Convocati” su Radio24 per esprimersi sull’emergenza Coronavirus:

Com’è l’umore all’interno del club viola?
“Abbiamo avuto casi tra i giocatori e casi tra i dipendenti medici. Sono stati anche in ospedale alcuni. Umanamente siamo tutti più forti e vicini. Ci vogliamo ancora più bene. Il desiderio dei calciatori è quello di tornare fuori e giocare. Nella Fiorentina, con i sacrifici che abbiamo fatto tutti, siamo ancora tutti più vicini. Ho parlato con tutti i calciatori della prima squadra, anche con gli allenatori e con i dipendenti. Ogni giorno provo a parlare perché hanno bisogno di me”.

Qual’è la sua posizione in merito alla stagione in corso?
“Per il bene del calcio, sarebbe bene finire la stagione, ma prima viene la salute. Dobbiamo essere sicuri perché la salute viene prima e il business viene al secondo posto. Se possiamo non prenderci rischi, soprattutto per i giocatori, speriamo di poter andare avanti. Se questo non può succedere, non possiamo rovinare la prossima stagione. Dobbiamo guardare anche avanti e pensare al business del calcio. Gli investimenti devono essere guardati anche a lungo termine e non solo a quello breve. Dobbiamo trovare una soluzione per il calcio che è un’azienda importante per l’Italia”.

Cosa pensa del taglio degli stipendi?
“Noi avevamo una rosa che veniva valutata 300 milioni e a gennaio abbiamo fatto il più grande investimento in Italia per il mercato. Se li avessi fatti oggi quegli investimenti avrei risparmiato 30-40 milioni. Tutti i club hanno perso tanti milioni come valutazioni delle rose. C’è una grande flessione che cambierà il mondo e dunque anche il calcio. Quello che la Lega ha proposto, è giusto. Prendo l’esempio della Juventus con i giocatori che hanno deciso di tagliare oltre 90 milioni di euro di ingaggi. Questo è importante perché i giocatori sono il più grande costo delle aziende, e se i giocatori non fanno la propria parte, si rovinano con le loro mani. Devono pensare anche al futuro e non solo al presente visto che i soldi li prendono comunque. Ognuno deve fare la propria parte, noi abbiamo fatto la nostra parte perdendo decine di milioni di dollari in questi mesi. Quello che chiediamo ai giocatori è un minimo sforzo, sono il costo più alto per i nostri club. Il 60-70% dei ricavi vanno ai giocatori. Per me il loro sarebbe un piccolo sacrificio. Per come la vedo io, per tutto il sistema calcio, serve un sacrificio. Se non lo possono fare loro, che succede in Serie B, C o D? Loro non prendono mica questi soldi… Facciamo la nostra parte per salvare il futuro del nostro calcio”.

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