La doppia anima della Roma tra Europa League e Serie A
Doppia vittoria contro lo Shakhtar Donetsk, come era accaduto contro lo Sporting Braga, e Roma ancora avanti in Europa League. Tagliato il traguardo dei quarti di finale. Complimenti. La squadra giallorossa in Europa ha giocato 10 partite: 8 vittorie e un pareggio, oltre alla sconfitta ininfluente (e con i Primavera) in casa del Cska Sofia. Tanta roba, verrebbe da dire.
Possiamo affermare, allora, che la Roma è una squadra su misura per l’Europa? A giudicare dalla comparazione dei risultati di coppa e campionato, non dovrebbero esserci dubbi. Se mai, è il caso di capire come mai i giallorossi dominano a loro piacere in campo continentale mentre in territorio nazionale faticano a battere una “grande”.
Colpa degli avversari? Mah. Colpa del diverso tipo di calcio che si gioca in Italia o in Europa? Boh.
Colpa della discontinuità del gruppo di Paulo Fonseca? Forse un pò di tutte e tre. Sta di fatto, che la Roma dall’inizio della stagione alterna cose molto buone ad altre meno scintillanti sul piano del gioco e della personalità. Questa è una cosa certa, non un’ipotesi. E su questo si dovrà lavorare in futuro, con o senza Fonseca sulla panchina romanista.
In attesa di tornare in campo per l’Europa, all’orizzonte c’è l’appuntamento delicatissimo di campionato contro il Napoli, che domenica sera arriverà all’Olimpico fresco e riposato dopo aver saltato l’impegno di recupero contro la Juventus.
I Grandi Numeri dicono che è arrivato il momento di una vittoria contro una big della Serie A. I numeri, si sa, non ammettono smentite; ma i grandi numeri? Chissà…