Le dichiarazioni dell’ex giocatore romanista
L’ex calciatore della Roma Cesar Gomez ha rilasciato un’intervista ai microfoni del Club. Ecco le dichiarazioni dello spagnolo:
Lo sapeva che la Società mette a disposizione di tutti i suoi ex giocatori un posto allo stadio per ogni partita in Tribuna Monte Mario? La prossima volta, in caso, può prendere in considerazione anche questa ipotesi.
“Davvero? No, non la conoscevo questa iniziativa. È una cosa molto bella, si tratta di un gesto di riconoscenza e generosità non comune. D’altronde la Roma è una squadra diversa da tutte le altre, anche per questi dettagli. Ora, poi, con Mourinho alla guida la vedo davvero bene”.
In Spagna, Mourinho ha vinto la Liga 2011-12. Se lo ricorda quel campionato?
“Come no, benissimo. Si confrontava contro il Barcellona di Guardiola. Una squadra che giocava a memoria e che l’anno prima aveva stravinto la Champions League in finale contro il Manchester United. Era superiore quel Barcellona al Real. Senza dubbio. Bene, il Real di Mourinho vinse il campionato facendo 100 punti, più nove sul Barça. E anche se non esprimeva un calcio scintillante come quello degli avversari, era particolarmente efficace. Pure di gol ne segnò più di 100 (121, ndr)”.
Cosa le colpisce in particolare di lui e quale valore potrebbe trasmettere alla Roma?
“A me impressiona la sua mentalità vincente, che in particolare dimostra quando perde una partita. Tanti suoi colleghi dopo una sconfitta cercano di tenere il punto. Lui, invece, non nasconde l’arrabbiatura. Quando ho saputo che sarebbe venuto alla Roma sono stato molto contento perché è un fenomeno che può cambiare la mentalità di questo ambiente”.
“Inoltre, è un allenatore che si adatta perfettamente alla realtà romanista. È un posto particolare, non per tutti, per gente con grande personalità. E lui è il migliore che si può avere nella Roma. Mi auguro vinca qualcosa, davvero. Immagino cosa potrebbe accadere in città…”.
E Capello? L’ultimo ad aver vinto lo scudetto a Roma.
“Io, all’epoca, quando arrivò Capello ancora ero tesserato per la società. Lo vidi all’opera da vicino. È senza dubbio uno dei più grandi e lui era fenomenale nella gestione dello spogliatoio. Forse più di altri aveva bisogno dei talenti, dei campioni, per vincere, ma quando li ha avuti l’ha sempre fatto. Ha vinto in tre città diverse”.