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Mourinho: “La Roma dà sempre il massimo, dispiace per qualche fischio a Zaniolo. Paulo è un profumo diverso”

Le parole del tecnico portoghese dopo la vittoria per 1-0 sul Genoa negli ottavi di Coppa Italia

E’ bastato l’acuto di Paulo Dybala alla Roma per archiviare la pratica Genoa e strappare il pass per i quarti di Coppa Italia. Ecco le parole di Mourinho nel post-partita a Mediaset:

La Roma ha voluto sin da subito fare sua partita, ci è riuscita con un lampo di Dybala

Prima di tutto mi scuso con Panucci, quando vuoi vieni a Trigoria, ti aspettiamo, è casa tua. La Roma da sempre il massimo. E quando dai il massimo hai il mio affetto: mi è dispiaciuto qualche fischio a Zaniolo. Se qualcuno prende soldi dalla Roma e parla male dei miei giocatori mi dispiace. Per favore non fischiate i miei giocatori, che danno tutto quello che hanno.

Su Pellegrini.

Vediamo domani. Volevo fare di tutto per non andare ai supplementari. Potevo mettere un ragazzino – Volpato, Tahirovic – ma ho messo Paulo. Questi sono i giocatori che rendono bravi gli allenatori. I tre dietro ci hanno dato sicurezza. Paulo è un’altra cosa, è un profumo diverso.

Sugli scontri di domenica tra ultras di Roma e Napoli.

Sono allenatore: alleno, secondo qualcuno male. Io alleno

Pinto ha detto che per arrivare in champions avete tutto: che ne pensa?

Non devo commentare le parole del direttore. Che io sia d’accordo o meno, non devo commentarle pubblicamente.

Queste, invece, le parole di Mourinho in conferenza stampa:

Quando entra Dybala tutti sembrano dare qualcosa in più: è merito dell’argentino o dei compagni?

“La squadra dà sempre il massimo, quando giochi 40-50 partite in una stagione sembra che non diamo il massimo. La squadra e i giocatori sono intoccabili da questo punto di vista. Dybala è un giocatore che rende la squadra e l’allenatore più bravo, ci sono tecnici che hanno 4-5 giocatori come lui, chi ne ha 11, chi ne ha 20. Noi non ne abbiamo né 7 né 8, con Dybala la musica è diversa. La squadra stava creando molto, non dimentichiamoci che Gilardino ha messo bene in campo la squadra, sono riusciti a costruire dal basso e mi è piaciuto molto. Voglio dare credito alla squadra”.

Con quale stato d’animo affronta il 2023 della Roma, è contento o meno contento?

“Contento o meno contento do sempre il massimo. Penso che questo sia l’importante. Ad un tifoso della Roma, un direttore della Roma o un proprietario della Roma non interessa se sono felice o meno felice, ma che ogni giorno do sempre il massimo e lo faccio. Se non parlo da due mesi è perché sono stato squalificato per queste due partite di campionato. Oggi posso parlare con voi e dico una cosa che magari non vi interessa molto, però voglio ringraziare il presidente della Federazione portoghese, quello che mi ha detto mi ha reso molto orgoglioso. Dire che ero la sua unica scelta e che avrebbe fatto di tutto per portarmi a casa mi ha fatto molto piacere. Non sono andato però, sono qua e do il massimo”.

Zaniolo?

“Mi dispiace aver sentito dei fischi al momento del cambio. Una delle cose che mi dà orgoglio sono i numeri dell’Olimpico che è sempre sold-out, mi fa molto piacere anche se non è opera mia. L’empatia si è creata da tanto tempo, come gruppo diamo sempre il massimo e mi dispiace aver sentito qualche fischio per Zaniolo, è un grande esempio di ragazzo che dà il massimo. Ho imparato da piccolino che, se dai il massimo, non puoi dare di più. Zaniolo dà tutto quello che ha, la mia storia della Roma è piccola ma la gente mi sente. Dico che possono fischiare la squadra, l’allenatore, il risultato ma non il giocatore singolo. Mi dispiace per Zaniolo, mi dispiace che il mio club non abbia la personalità di andare dritto. Invece che andare qua, puoi andare di qua e di là”.

Questa Roma può vincere la Coppa Italia?

“Prima di tutto dico che mi piacerebbe tanto vincerla, l’ho vinta una volta giocando contro la Roma, mi piacerebbe vincerla giocando con la Roma a Roma. Penso che sia la peggior coppa d’Europa, non protegge i più piccoli. Non dà animo a quello che è un show, parlo del Torino per esempio che vince sul campo del Milan campione d’Italia, poi deve giocare la prossima eliminatoria fuori casa, questa struttura della Coppa Italia non la capisco. Abbiamo giocato contro una squadra di Serie B con lo stadio pieno, se ci sono stadi vuoti devono capire perché noi siamo pieni e gli altri no. L’anno scorso siamo finiti sesti, quello prima settimi e io voglio investire sulla Coppa Italia, ma una squadra più bassa non vuole giocare, che motivazione ha questa gente? Il Torino ha vinto contro i campioni d’Italia, ha fatto la grande storia degli ottavi di finale e deve giocare fuori. Dov’è la bellezza della Coppa Italia? Sarebbe bello giocare in un campo di B o di C, dov’è questo? Perché la gente lo accetta. La prossima eliminatoria sarà o a Napoli o in casa nostra con la Cremonese, se perdiamo come l’anno scorso perdiamo ma cercheremo di vincere. Per una rosa come la nostra giocare tre competizioni insieme è molto duro. C’è troppo accumulo per gente di più qualità, è un grande rischio far giocare 3-4 giocatori che non giocano sempre o mettere tanti bambini insieme, avrei potuto fare Bove-Tahirovic ma non l’ho fatto. Se vogliamo vincere la Coppa Italia non dico che vogliamo perché lo vogliono tutti, cercheremo di vincere la prossima partita della manifestazione”.

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