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Zazzarroni: “Mourinho e la società? Siamo al dentro o fuori”

Le parole del direttore del Corriere dello Sport

Il direttore del Corriere dello Sport Ivan Zazzaroni è intervenuto a Te la dò io Tokyo per parlare di Roma, di Mourinho, di Zaniolo, e non solo.

Le sue parole:  “Il presidente in questo momento è meno attento a certe sfumature rispetto a prima, mi sembra meno presente. Mourinho un anno e mezzo fa ha accettato dei patti di crescita del club. Sapeva che il primo anno ci sarebbero state difficoltà, che al secondo ci sarebbe stata crescita e che al terzo si sarebbe vinto. Lui ha vinto al primo anno, questa stagione sta facendo miracoli. Ci sarà un terzo anno? Per me ad oggi è più no che sì. Le cose poi possono cambiare, i Friedkin facciano chiarezza con Mou. Loro mettono tanti soldi, stanno salvando la Roma questo va detto. Ora si parla anche dell’arrivo di Barrack per la parte immobiliare. Hai Mou, hai Dybala, con due-tre correzioni puoi divertirti in questo momento”.

“Non do colpe a Pinto, sta lavorando con grandi difficoltà. Ma credo sia giusto per Mou capire alcune informazioni fondamentali. Lui sta dando ai tifosi un progetto del “ce la mettiamo tutta”, coi suoi limiti gioca fino alla morte per il risultato. Ha una dipendenza da Dybala pazzesca, lui gioca un altro sport. Ci sono limiti tecnici pazzeschi, Mourinho si è inventato Bove, Zaleweski o Tahirovic. Ha fatto fare il 17% di minutaggio al vivaio, è primo in Italia. Lui che fa allenatore dei giovani è paradossale. Ha rifiutato il Portogallo. Io so che vuole rimanere a Roma ma a determinate condizioni, ci deve essere una crescita complessiva di tutti i reparti nella Roma. Ha grande rispetto dei ruoli, tutti anche di Tiago Pinto. Sembra paradossale ma non vuole più poteri, Josè fa l’allenatore poi magari è deluso per alcune dinamiche. Lui si trova benissimo in questa città. Se dovesse andare via secondo me se ne va anche Dybala. Hanno un legame pazzesco. Ho notato un calo strutturale in questi anni a Trigoria, sembra che sia tutto frastagliato. Poco definito. Ci sono dei problemi indubbi. Con Viola e Sensi era un’altra storia”.

“La squadra si allena con grande intensità, lo stesso Zaniolo lo fa. Lui vuole andare via assolutamente, ma in assenza di offerte la Roma non può regalarlo o accettare obblighi di carattere sportivo. Il crollo di Nicolò è di testa, lui fisicamente è una macchina da guerra con tutti gli infortuni che ha avuto. La testa però non lo accompagna, ha distrazioni e un modo di gioco che non evolve. Gioca un po’ da solo. Se fossi il Milan io 25-30 milioni li metterei per lui. Il problema è capire quando farà il salto. Mourinho non ce l’ha con lui, figuriamoci. Anzi se resta ha un opzione in più. Piuttosto se va via Vina serve un’entrata a livello numerico”.

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