La cronaca di un possibile incontro tra i due
Josè Mourinho e Dan Friedkin si sono incontrati a Cascais, affascinante località costiera vicino Lisbona. Nonostante la recente squalifica di Mourinho per quattro turni da parte dell’UEFA, il presidente Friedkin è volato in Portogallo per raggiungere il tecnico, che si trovava in vacanza. Il viaggio era stato programmato precedentemente alla decisione dell’UEFA, e il presidente è atterrato intorno alle 17, dove un autista l’ha accompagnato all’incontro con il tecnico. Si trattava di un incontro atteso da entrambi da mesi.
Come riporta Leggo, durante la cena, i due protagonisti hanno scambiato idee, strategie e promesse per il futuro. Friedkin, ripartito subito dopo l’incontro, ha espresso la sua insoddisfazione per la decisione dell’UEFA e si è dichiarato pronto a intraprendere una battaglia legale per presentare ricorso. Durante la discussione, sono emerse anche le problematiche dell’ultima stagione; Mourinho ha chiesto un supporto per affrontare una stagione che si prospetta difficile dal punto di vista diplomatico. L’ipotesi di avere un altro dirigente (forse Boniek), con una maggiore forza mediatica rispetto a Pinto, è stata presa in considerazione.
Si è anche discusso del mercato estivo, che dovrà portare importanti innesti, indipendentemente dalle restrizioni del Fair Play Finanziario. Tra i possibili arrivi, continua a essere forte la candidatura di Morata, mentre per il centrocampo, il Milan sembra in vantaggio su Frattesi, ma Baldanzi è anche una scelta promettente. Si è accennato anche al rinnovo contrattuale, con l’intenzione di riprendere le trattative verso la fine di agosto.
L’incontro si è concluso in maniera positiva, con l’obiettivo comune di riportare la Roma in Champions League. Poche ore dopo, il preparatore Nuno Santos (fedelissimo di Mourinho) ha pubblicato un post emblematico sui social: “Ci vediamo il 10 luglio”, accompagnato da una serie di foto di Taylor e della serataccia a Budapest. Nel frattempo, la prima mossa di Mourinho è stata quella di rinunciare all’UEFA Football Board, dichiarando in una lettera indirizzata a Boban che non vi erano più le condizioni per continuare a farne parte.