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Focus, Pallotta tra delisting e cessione della società: ecco gli scenari

Su quale possibile scenario sta lavorando il presidente giallorosso?

Momento turbolento per la società AS Roma. Dopo le polemiche per l’addio di De Rossi e le voci di una possibile trattativa con Al-Khelaifi e il suo fondo qatariota, il presidente Pallotta sembra intenzionato a rafforzare la sua posizione societaria, andando in una possibile duplice direzione: verso un delisting dalla borsa (ovvero un’uscita del titolo dal mercato azionario) oppure preparandosi alla vendita della società.

Sono principalmente due le notizie che spingono a queste conclusioni:

1) la prima è la definizione di un nuovo aumento di capitale sottoscritto per intero o in larga parte dal socio di maggioranza, la Neep Roma Holding S.p.A., indirizzato a consolidare la quota azionaria della società. Qualora la percentuale di proprietà dovesse superare la soglia del 95%, secondo quanto previsto dall’articolo 108 del testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria, la società titolare può avvalersi del diritto di acquistare le azioni residue, diventando proprietaria di tutte i titoli in circolazione (cosiddetto “Squeeze out“).
Con tutte le azioni in mano ad un soggetto, l’operazione di delisting è plausibile, così come la vendita (ricordiamo che a partire dal possesso del 90% delle azioni in capo ad un unico soggetto si può optare per l’uscita dalla borsa).

2) La seconda notizia che sta circolando, e che potrebbe avere degli impatti sulla struttura societaria della squadra capitolina, è la possibile eliminazione dell’indicazione del valore nominale delle azioni. Questo vuol dire che i titoli non avranno più un valore numerico, bensì espresso in percentuale. In questo modo aumenta la flessibilità sulla modifica della struttura azionaria in quanto, ad esempio, viene consentito di modificare il capitale sociale senza che sia necessaria alcuna operazione sulle azioni stesse.
Se l’AS Roma rimarrà quotata in borsa, l’eliminazione del valore nominale consentirà di emettere nuove azioni anche ad un prezzo inferiore rispetto a quello necessario alla parità contabile. In generale, un’operazione di semplificazione che conforma la Roma al mercato internazionale.

In conclusione, l’ipotesi più plausibile è che la Roma possa, in tempi brevi, uscire dalla borsa, scenario spesso sussurrato dalla dirigenza giallorossa. In secondo piano, l’ipotesi per la quale Pallotta stia semplicemente rafforzando la propria posizione patrimoniale, anche in un’ottica di vendita della società.

(a cura di Michele Damiani)

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