L’ultima volta da titolare il 9 Novembre nell’oscena serata di Praga, dove però sfigurarono tutti. L’ultimo gol addirittura l’8 Ottobre scorso, a Cagliari, in una delle giornate migliori della stagione. Lì era un Gallo letteralmente ‘on fire’, che in assenza di Dybala, aveva iniziato a comporre con Lukaku una coppia convincente. 5 reti complessive e 2 assist nelle prime settimane della stagione, poi improvvisamente Belotti è stato ‘accantonato’ da Mourinho.
Forse un termine forte, perchè come dichiarato da Kristensen recentemente ‘Mou non abbandona nessuno’, ma nei fatti il centravanti azzurro pur essendo sempre a disposizione non ha giocato con la stessa regolarità della prima parte della stagione. Dybala nel frattempo è tornato titolare, Azmoun ha cominciato a scalare certe gerarchie soprattutto come cambio in corsa, il solito El Shaarawy da jolly pronto a subentrare e il Gallo? In panchina, quasi sistematicamente.
Zero minuti nelle ultime quattro di campionato, appena 18 complessive da inizio novembre, con pochi spiccioli in tasca anche in Europa. Ora l’emergenza totale che si preannuncia a Bologna, riporta in auge la cresta di Belotti, che da straordinario professionista, ha vissuto in rigoroso silenzio questo mese e mezzo di oblio, sapendo di essere di partenza la prima alternativa a Lukaku, cioè di uno che gioca sempre 90 minuti. Si può discutere se sia stato giusto utilizzare sempre il belga per 90 minuti, salvo rarissime occasioni in cui è stato sostituito nel finale, ma il rendimento di Big Rom giustifica, anche sul piano fisico come capacità di resistenza, la scelta di Mourinho.
In assoluto è difficile da comprendere perchè Belotti nel primo mese e mezzo abbia avuto spazio costante, spesso da titolare, e ultimamente non sia stato considerato neanche come quinto cambio. Si è sempre allenato e mai abbassando il livello d’intensità. Nello spogliatoio è molto apprezzato per le sue qualità umane e come testimoniato sui social dalla moglie di Mancini, fa parte del gruppo storico degli italiani con Cristante, Pellegrini, Spinazzola e il difensore azzurro.
In attesa di capire cosa accadrà a gennaio (difficile credere che Belotti lasci la Roma considerata la fragilità di Dybala e la partenza di Azmoun per la Coppa d’Asia con l’Iran, salvo diverse scelte dell’attaccante), domenica il Gallo è chiamato a rimettersi sulle spalle la Roma, come avvenuto alla prima giornata contro la Salernitana quando segnò due gol (più uno annullato dal VAR per mezzo centimetro). Anche in quell’occasione a disposizione c’era solo lui. Mou, non solo per scaramanzia, si augura la stessa resa sotto porta.