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Friedkin è pronto a comprare la Roma. Tappe e nodi cruciali nell’affare con Pallotta (FOTO)

Da ottobre ad oggi una trattativa pesante ma costante, un crescendo di suspense ed euforia tra fasi di gelo e fumate bianche

23-24 ottobre 2019, i primi sondaggi

La prima volta che abbiamo accostato il nome di Dan Friedkin alla AS Roma è stato tra la notte del 23 e del 24 ottobre 2019. Da quel momento, per la prima volta, James Pallotta ha iniziato a valutare seriamente la cessione del club, a prescindere dalla questione legata allo Stadio della Roma.

Sin da ottobre 2019, dunque, Friedkin è intenzionato a far seguire la due diligence direttamente dall’Italia. As Roma Spv Llc detiene il 100% di Neep Roma Holding che a sua volta controlla l’83.284% delle azioni del club giallorosso. Un altro 3.923% è in mano direttamente ad As Roma Spv Llc, quindi la percentuale totale controllata dagli americani ammonta all’86.577% mentre il resto è distribuito tra i piccoli azionisti in Borsa. Nel portfolio di As Roma Spv Llc c’è inoltre la società Stadio Tdv Spa che diventerà la proprietaria effettiva del nuovo stadio. Quanto vale, quindi, il pacchetto di maggioranza? Secondo Pallotta, la Roma con il nuovo stadio dovrebbe costare non meno di un miliardo.

Che cos’è il Friedkin Group?

Un consorzio di aziende automobilistiche, ospitalità, intrattenimento, golf e avventura, guidato dal presidente e CEO Dan Friedkin. Queste attività includono ToyotaGSFSGroup, GSM, AutoLogistics statunitenseAscent Automotive Group, Auberge Resorts Collection, Imperative Entertainment, 30WEST, NEON, Diamond Creek Golf Club, Congaree e Legendary Expeditions. Ma vediamo tutto nel dettaglio.

APPROFONDIMENTO SUL: “GULF STATES TOYOTA DISTRIBUTORS”

Oggi la società, in mano a Dan Friedkin è cresciuta in modo esponenziale interessandosi e allargando i propri investimenti non solo ad automobili, ma anche ad ospitalità, intrattenimento, golf e avventura. Il californiano, texano di adozione, vanta un patrimonio personale di 4.2 miliardi di dollari, che secondo la rivista Forbes lo porterebbe al 504° tra gli uomini più ricchi al mondo.

21 novembre 2019. L’approdo del Friedkin Group nella capitale

Nell’ultima settimana di novembre il taxi di Dan Friedkin si è mosso da Piazza dei Ricci ed è arrivato in via del Babuino. Il potenziale investitore si è fermato qualche giorno nella capitale muovendosi in prima persona, senza nascondersi. Segno del chiaro ed evidente interesse che esiste sin da subito nei confronti del club giallorosso. Con lui, tre americani: un produttore cinematografico e gli altri due che, presentati come amici, lo hanno affiancato negli incontri avuti in queste ore con il management di Pallotta, sempre in contatto con il presidente che, aspetterà il 2020 per tornare nella Capitale.

Dan Friedkin a novembre sembrava pronto a versare 600 milioni (di cui 130 su 150 per l’aumento di capitale) e non è detto che non sia già tra gli investitori che, in maggioranza americani, hanno integralmente sottoscritto il bond da 275 milioni lanciato dalla società giallorossa a fine luglio. Altro segnale del suo grande interesse fu la volontà nota da parte del californiano di assistere a Roma-Brescia, poi sconsigliato proprio dagli uffici di viale Tolstoj per non dare nell’occhio in una fase molto delicata.

Non sono mancate le polemiche intorno alla figura di Friedkin che è accusato in Tanzania per evasione fiscale: qui l’approfondimento. Ma arriva anche la dura replica del tycoon statunitense che ha replicato alle accuse: qui la replica.

La prima metà di dicembre: il figlio di Dan Friedkin potrebbe diventare il nuovo presidente della Roma

Dan Friedkin ha quattro figli: uno di questo, appunto Ryan, dovrebbe occuparsi della Roma con un ruolo ai vertici della società giallorossaHa 30 anni e vive a Los Angeles, dirige il Friedkin Group ed è produttore cinematografico. Ha una laurea alla Southern Methodist University e ha lavorato nel settore del private equity ad Austin.

Il proprietare del gruppo multimiliardario è tornato dunque negli States ma con la volontà di tornare presto, si diceva entro Natale. Ma nella capitale sono rimasti due suoi emissari che tutt’oggi proseguono le trattative con l’entourage di James Pallotta. Il fermento di un passaggio di proprietà e l’addio del tycoon bostoniano in favore di Dan Friedkin ha fomentato le voci di corridoio riguardanti un possibile ritorno in giallorosso nei quadri dirigenziali di Francesco Totti e Daniele De Rossi. Ma se per il secondo il ritiro dal campo giocato sembra ancora da rimandare, il primo ha bruciato subito tutti: “Io ho un carattere abbastanza forte e permaloso. Quando prendo un percorso lo porto a termine in tutto e per tutto. Se mi venissero a chiedere di tornare alla Roma mi metterebbero in difficoltà, ma direi di no per rispetto della mia decisione“.

Un Natale bollente con i botti di Capodanno anticipati

Nonostante sembrasse tutto prossimo alla fumata bianca, insieme al freddo che ha invaso la capitale intorno ai giorni di Natale è arrivato anche il gelo tra Pallotta e Friedkin. La trattativa ha attraverso una fase di stallo che ha addirittura rischiato di compromettere il buon esito delle contrattazioni. I fattori in gioco sembravano essere quattro: la capitalizzazione del club in Borsa (siamo intorno ai 400), i debiti del club (circa 250), l’aumento di capitale (da 150) e il progetto stadio. E su quest’ultimo ci si divide: Pallotta lo considera parte integrante della valutazione, Friedkin la vede in maniera opposta. L’incertezza di queste ore potrebbe vanificare l’accordo.

Ma la volontà ferrea di Dan Friedkin non ha nemmeno traballato, l’interesse è vivo e il soccer ormai lo affascina. Per questo il tavolo delle trattative durante la sosta natalizia si è spostato negli Stati Uniti d’America, dove addirittura si ha fretta di chiudere entro il 31 dicembre. Il pressing su Pallotta è forte, tanto che il bostoniano sembra ormai prossimo a cedere il 51% del club giallorosso. E se, in un primo momento, la trattativa si è spostata negli States in un secondo momento si è tornati in Italia, ma a Milano. E’ qui infatti che gli emissari di Friedkin hanno discusso della ricapitalizzazione da 150 milioni di euro e l’entrata progressiva dei nuovi acquirenti.

29 dicembre: “è questione di ore”

La brusca accelerata arriva appena due giorni fa, con le parole del legale del gruppo Friedkin: “La mia idea è che raggiungeremo l’accordo prima della fine dell’anno. Siamo fiduciosi che venga chiuso l’affare“. Infine, nella notte sembra concretizzarsi sempre di più una trattativa che assume dimensioni gigantesche viste le cifre che ora vanno a definirsi. Anche se c’è chi fa gli scongiuri ricordando che meno di due settimane fa l’affare ha rischiato di evaporare (qualcuno, tra i protagonisti, garantisce che fosse addirittura saltato), la soluzione e quindi l’accordo, con la valutazione di 780 milioni, sono stati trovati proprio durante le feste di Natale. Dan Friedkin e James Pallotta, dopo lo stallo e soprattutto il braccio di ferro di inizio dicembre, sono dunque vicini a stringersi la mano per il passaggio di proprietà: il club giallorosso, pure restando di proprietà Usa, cambia l’azionista di maggioranza.

Ma manca ancora un ultimo sforzo. In extremis si è trovata una soluzione per ridurre la distanza tra le parti e così gli iniziali 47 milioni sono diventati circa 20, da combinare con la sottoscrizione della tranche di 15 milioni di aumento di capitale da complessivi 150 milioni da versare entro metà 2021. Pallotta è pronto ad “accontentarsi” di 780 milioni lordi: Raptor (che possiede il 75% del club giallorosso) dovrebbe rilevare il 60% per circa 430-470 milioni con il debito da rifinanziare, lasciando una minoranza a Pallotta che manterrebbe solo il posto nel consiglio.

30 dicembre: il comunicato della Roma

Nella nottata tra domenica e lunedì arriva il comunicato della Roma che precisa come sia in corso una trattativa “che vede interessati AS ROMA S.p.A. ed il Gruppo Friedkin, AS ROMA SPV LLC, società che detiene il controllo indiretto di AS ROMA S.p.A., tramite la sua controllata NEEP ROMA HOLDING S.p.A., in merito ad una potenziale operazione che interessa NEEP ROMA HOLDING S.p.A. e le sue società controllate, inclusa A.S. Roma S.p.A“.
James Pallotta esce quindi di scena e vende tutta la sua quota, l’82,1% della Roma a Dan Friedkin. L’accordo è stato raggiunto dopo una videoconferenza tra i due nella giornata di ieri e il prezzo si aggira sui 790 milioni, al lordo dei 272 di debito rinegoziati attraverso un bond a sette anni con Goldman Sachs. Ora la palla passa ai legali per la definizione dei termini contrattuali, i quali dovrebbero decidere anche quando emettere il comunicato, anche se la Consob, in mattinata, potrebbe chiedere alla Roma di fare chiarezza sull’esito delle trattative.

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