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Mourinho e il mercato di gennaio: comprensione, limitazioni e regole da seguire

Mourinho oggi ha dettato le linee guida del mercato di gennaio, esprimendo totale condivisione di idee con la società

Condivisione, ambizione, realismo. Le tre direttrici chiare del mercato della Roma, scandite nuovamente oggi da Josè Mourinho. Ci sono priorità oggettive, frutto di errori e in parte di necessità stringenti (o di mani legate con il laccio griffato UEFA fate voi…) ma anche comprensione dei limiti o per utilizzare un frasario caro allo Special, ‘limitazioni’.

“Volere non è potere, io, Tiago e la proprietà vogliamo la stessa cosa, vorremmo sul mercato migliorare la squadra, ma ci sono delle situazioni che comprimono la nostra operatività. Se arriverà un difensore centrale sarò già felice”. Messaggio chiaro, più all’esterno però che all’interno. Sembrano lontani anni luce i tempi in cui l’allenatore commentava in maniera quasi sarcastica la finestra trasferimenti giallorossa: mercatino di qua, rose delle altre migliori di là, siamo distanti etc etc.

Da qualche mese a questa parte, Mourinho ha espresso totale condivisione ma soprattutto ‘comprensione di quelle limitazioni’, imposte da un soggetto terzo rispetto alla Roma. Non a caso oggi Mou ha parlato anche da dirigente, quasi da frontman della proprietà, indirizzando il suo pensiero anche a chi vorrebbe ‘più onesto nei commenti sul mercato giallorosso’.

COME POTER OPERARE? – Dalla teoria alla pratica il passaggio deve essere dunque più intellegibile. La Roma sta cercando un difensore centrale, non lo ha nascosto neanche Pinto recentemente, sempre molto restio a sbottonarsi dinanzi ai microfoni prima e durante una finestra di mercato. Lo ha confermato chiaramente anche l’allenatore oggi che sotto sotto però si aspetterebbe anche altro (un terzino sinistro? Ipotizziamo…). Che non ci siano moltissimi profili è una verità altrettanto chiara. Che la Roma debba operare in totale regime di spending review idem. Prestiti secchi, prestiti con diritto, operazioni low cost. La storia la conosciamo. Salvo però che non ne esca qualcuno. E non è un’ipotesi da scartare: sono diversi i profili in casa Roma che per motivi diversi potrebbero finire sul mercato (e magari qualche miracolo sulle cessioni di chi è già in prestito, come l’ipotesi Vina in Brasile riportata oggi da La Repubblica).

Per chi sta qui, Celik è uno di quelli che può trovare spazio altrove. Karsdorp e Kristensen sono più avanti di lui, è un dato oggettivo. Il turco è costato 7 milioni, oggi a bilancio ne vale circa 4 e tra Turchia, Francia, ma anche Spagna, alcuni club potrebbero fare proposte allettanti. Un altro giocatore su cui è in atto da oltre sei mesi una riflessione è Zalewski. Rispetto allo scorso l’esterno italo-polacco non è più tra favoriti di Mourinho. Ha giocato sempre meno, soprattutto dal post Mondiale in poi e ha percorso la strada inversa di Edoardo Bove, oggi quasi un insostituibile nella mente del tecnico soprattutto sul piano caratteriale. In caso di cessione sarebbe una plusvalenza piena, potrebbe rappresentare anche un’ottima pedina di scambio, così come il turco per arrivare ad un centrale. Poi restando sempre sulle fasce c’è da capire cosa accadrà a Spinazzola. La sensazione è che si sia rotto qualcosa tra lui e la Roma, il rinnovo al 99% non arriverà. Se i suoi agenti fossero così bravi ad anticipare l’addio a gennaio, in società nessuno si strapperebbe i capelli.

Il destino di Belotti non è ancora chiaro: il Gallo ora tornerà protagonista, è amato nello spogliatoio, certamente stimato umanamente da Mourinho ma oggettivamente non tanto a livello tecnico. Il problema è che Azmoun e Dybala non offrono garanzie fisiche, Belotti al pari di Lukaku finora sì. Difficile lasciarlo andare, anzi quasi impossibile. A giugno poi si vedrà.

A centrocampo altri movimenti potrebbero esserci: Aouar è uscito palesemente dai radar di Mou. Può certamente rientrare in questo finale d’anno, complice l’infortunio di Dybala che spariglierà alcune gerarchie tecnico-tattiche. Ma se arrivasse un’offerta allettante a gennaio la Roma la prenderebbe in considerazione? La sensazione è che non sia incedibile.

Infine i casi Sanches-Smalling: che ne sarà di loro. Si è parlato di rescissione per l’inglese e restituzione al mittente per il portoghese. Due ipotesi complicatissime, se non impossibili. A meno che non subentri una volontà espressa dei diretti interessati. L’Arabia Saudita potrebbe essere la panacea di tutti i mali, per i giocatori e per le casse della Roma.

NORME STRINGENTI – Ma torniamo ai regolamenti. Oggi Mourinho ha nuovamente fatto riferimento alla lista UEFA: “Abbiamo Kristensen e Azmoun fuori dalla lista europea e non sappiamo se potremo inserirli”. Ecco in questo senso c’è da specificare che la Roma è sotto settlement e deve rispettare il paletto stringente del Transfer Balance per la composizione delle liste che vale esattamente come ad agosto scorso, anche per la lista invernale. Ciò significa che Azmoun e Kristensen non potranno essere inseriti in lista depennando semplicemente giocatori attualmente in rosa qualora gli stessi restassero nella capitale. L’unica opzione per subentrare per loro e per chi eventualmente arriverà è cedere qualcuno dei giocatori presenti in lista. Per esemplificare maggiormente e chiarire una volta per tutte: se la Roma depennasse Smalling dalla lista senza cederlo o rescindere, non potrebbe utilizzare lo spazio di costo dell’inglese per includere l’iraniano o del danese. Un’ipotesi però per loro esiste e riguarda proprio Renato Sanches. La Roma potrebbe decidere di cancellare dalla lista il lusitano per inserire almeno uno tra Kristensen e Azmoun. Sono tutti e tre nuovi acquisti della stagione in corso e su questi la Roma potrebbe operare come meglio crede.

Altro discorso è l’avvento di un difensore centrale, operazione obbligata per un club che rimarrà di fatto con due effettivi per un mese intero, che possa esser preso con un ulteriore sforzo della società e che sarà eventualmente utilizzabile solo in Italia. In questo caso limitazioni regolamentari non ci sono, ma va convinto il diretto interessato ad accettare una realtà che lo vedrebbe protagonista solo sul suolo nazionale. Una possibilità però ventilata anche dallo stesso Mourinho oggi e una strategia, seppur complessa, che la Roma non può scartare a priori.

 

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