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Terminati i lavori tecnici, si scrivono le delibere: tempi e nodi da sciogliere

I lavori tecnici di confronto fra il Campidoglio e i proponenti del progetto Stadio della Roma sono finiti. Accordo raggiunto

Pochi giorni prima dell’inizio della quarantena si è svolta un’ultima seduta plenaria di tutti gli attori interessati al dossier Tor di Valle. L’accordo è stato raggiunto. Ora un lavoro di scrittura che dovrà essere approfondito e attento: i testi delle delibere dovranno essere blindatissimi per resistere alla quantità di ricorsi che sono stati annunciati nei mesi scorsi da tutto il variegato fronte “anti stadio”.

Nell’accordo raggiunto è stato effettuato un riconteggio delle cifre dell’intero corpus delle opere che ha portato a un aumento della contribuzione, rispetto alle valutazioni iniziali a carico dei proponenti, legata alla valorizzazione economica delle aree. I nuovi conteggi potrebbero comportare per i proponenti una contribuzione al Campidoglio di poco superiore anche ai 20 milioni già annunciati.

Un elemento che ha contribuito a velocizzare molto gli accordi è venuto dagli emissari di Radovan Vitek che, di fronte a tutte le varie potenziali difficoltà, non da ultime queste sul valore aumentato della contribuzione, non solo non hanno battuto ciglio ma hanno chiaramente detto ai funzionari del Campidoglio che l’importante era giungere a una conclusione della vicenda che fosse positiva per la città, l’Amministrazione e i tifosi.

Il testo da votare è quello di variante al Piano regolatore unita alla Convenzione urbanistica. Dentro la Convenzione urbanistica, ci saranno inseriti i testi degli accordi fra il Campidoglio e la Regione Lazio sugli interventi per la ferrovia Roma-Lido di Ostia di proprietà regionale, quelli fra il Campidoglio e la Città Metropolitana per la via del Mare/Ostiense di proprietà di Palazzo Valentini e quelli fra i privati e Acea per la sistemazione del depuratore.

Se da un punto di vista tecnico Vitek e il suo approccio hanno agevolato la conclusione di una trattativa che si trascina da circa un biennio, rimane aperto il nodo politico. Le trattative per la cessione da Luca Parnasi e Radovan Vitek del pacchetto che include anche Tor di Valle e il progetto Stadio sono ferme a causa dell’emergenza Coronavirus che ha bloccato qualunque attività non essenziale. 

Questa conta si è resa obbligatoria anche per un’altra ragione: i consiglieri comunali che votarono a favore del pubblico interesse (versione Raggi) a giugno 2017 sono chiamati a votare favorevolmente anche alle delibere di variante e convenzione che discendono dal voto del 2017. Solo che di quei 28 voti (Raggi compresa) favorevoli espressi nel 2017 ne sono rimasti effettivi solo 20.

Come l’intera vicenda Stadio ha insegnato, è molto aleatorio fare previsioni su Tor di Valle che abbiano un certo grado di attendibilità. Stando agli uffici, difficile pensare a meno di un mese/mese e mezzo per la redazione delle cinque delibere. Questo porta il timing alla seconda metà di aprile per il completamento degli atti da votare. E qui ci si ferma. Troppe le altre variabili a partire dalla pandemia che possono rallentare le operazioni del passaggio Parnasi/Vitek e quelle di ripresa dell’attività politica in Consiglio comunale. Lo scrive iltempo.it.

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